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Roberto Levrino (Ass. Futuro Rossoblù) – Ognuno si impegni perchè il Bfc non scompaia – 1 Giu

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A fronte di un articolo di Federico Melega, apparso oggi su TuttoMercatoWeb dal titolo “Fallimento pilotato: ecco come fare”, Roberto Levrino,  tifosissimo rossoblù, membro di Forum Rossoblù, associato a Futuro Rossoblù, prova darne una lettura tecnica, nel tentativo di stimolare una profonda riflessione in tutti noi: mobilitare la tifoseria rossoblù a concorrere nel trovare la soluzione per salvare il Bfc. Senza perdere neanche un secondo: non abbiamo più tempo.


In questa rincorsa contro il tempo, provo a dare il mio contributo, prima che avvenga il”disastro”:

1) non ci sarebbero al momento i tempi tecnici (per il fallimento pilotato).  Ci sarebbe da indire un’ asta, c’è bisogno dell’ intervento del sindaco ( sì, di Merola ), ci sono dei tempi da rispettare e si va sicuramente oltre al 30 di giugno.  Per cui al momento la sopravvivenza del Bfc è legata all’ iscrizione al prossimo campionato di serie B, che comporta:

a) una fidejussione di 800 mila euro circa,

b) il pagamento degli stipendi fino ad aprile ( già pagati fino a marzo),

c) il versamento delle ritenute Irpef relative,

d) e novità da quest’ anno ( perchè il Bfc è frangiflutti della sfiga ) anche essere a posto con i versamenti IVA del 2013.  

C’è poi un rapporto fra debiti e altri parametri dello stato patrimoniale da rispettare, ma su quello non ci dovrebbero essere problemi, credo ci stiano dentro.  Insomma butto lì una cifra tutta da verificare, ci vogliono almeno 6 milioni subito , certe tempistiche possono essere dilatatate fino a metà luglio, poi le difficoltà aumentano esponenzialmente;

2) Le cose riportate nell’ articolo (vedere il cappello iniziale introduttivo) sono in linea di massima corrette, ma purtroppo mancano del cappello in cui sono descritte le condizioni di minima per poter accedere al fallimento pilotato.  La nuova proprietà non deve avere soci che coincidano con i soci della proprietà precedente, parliamo proprio di soci, non solo di amministratori o dirigenti, e quindi Zanetti per rilevare le spoglie del Bfc e mantenere il titolo sportivo dovrebbe uscire dall’ attuale società, e probabilmente con una tempistica preventiva che adesso non conosco .

3) Quando nel fallimento pilotato si parla di rilevare i debiti sportivi della società fallita da parte della nuova proprietà, si intendono gli stipendi fino alla data di dichiarazione di fallimento, non i contratti con i giocatori: rilevare i contratti pregressi è una decisione della società subentrante. Debbono però essere rilevati i crediti e i debiti nei confronti della Lega per quanto riguarda le rateizzazioni delle compravendite ancora in atto, ivi comprese le comproprietà, ma in questo momento il Bfc non dovrebbe presentare un saldo negativo, cioè debiti e crediti sono sostanzialmente a pari.  Altro punto a favore di un fallimento pilotato è rappresentato dal fatto che la massa di debiti del Bfc è rappresentato per massima parte da debiti nei confronti del Fisco, di fornitori di beni e servizi normali, procuratori dei giocatori, banche e finanziarie.  E quei debiti passerebbero in cavalleria per la nuova società subentrante, ma il problema rimangono comunque i tempi e la cosa fondamentale riportata nel punto 2) che riguarda Zanetti .

4) Di solito si va in fallimento per insolvenza, cioè per carenza di liquidità: può richiedere il fallimento anche un piccolissimo creditore, solo in seconda battuta c’è da prendere in considerazione che ulteriori problemi possano provenire dal conto economico. Ma tanto per fare un esempio, nel mese di giugno ci sono da risolvere o rinnovare tutte le comproprietà di giocatori.  E il Bfc presenta una situazione preoccupante, che dipende a questo punto in toto dalle volontà delle altre società di calcio coinvolte, una serie di oneri a cascata che potrebbero interessare il conto economico già in perdita, porterebbero la perdita di esercizio al 30 di giugno, da ripianare entro pochi mesi, a cifre che prevedono un esborso immediato anche di 20 milioni ( non è una cifra da prendere come vangelo, dipende da molte variabili, è per dare un’ idea ).

Proprio in relazione ai contratti con i giocatori e alla questione comproprietà è stato incaricato Fusco, che ha accettato con riserva, ma che si è già mosso, e celermente, per contrattare con i procuratori dei giocatori e con le società interessate alle comproprietà, e Fusco ha presenziato alla riunione di mercoledì’ scorso e ha lungamente parlato e descritto di come ha inteso operare, dimostrando almeno per prima apparenza di poter essere la persona giusta, per provare a riassettare gli squilibri di gestione.  E per cui, nella riunione di mercoledì scorso, aveva dato adito a qualche speranza fra i comparenti, non quanto bofonchiato da Guaraldi, ma la relazione di Fusco, di questo fino ad ora non è stato detto nulla o quasi; Fusco poteva, o potrebbe esser ancora, l’ uomo giusto per il Bfc, anche per uno Zanetti stesso subentrante .  Comunque, degli errori o dell’ impossibilità di comunicazione di Associazioni e Gruppi bisognerà ben parlarne, perchè le reazioni che ci sono state, anche se dettate per la maggior parte da non conoscenza, favoriscono caos, divisioni e incomprensioni che sono realmente deleterie in un momento come questo.  Questo lo dico a titolo e con convinzione personale, ma adesso ci sono urgenze ben più importanti.

In questo momento tutto è appeso ad un filo, con ai capi del filo Guaraldi e Zanetti .
Guaraldi non ha messo i soldi in cassa, per sua volontà o perchè non sono arrivati i soldi dalle banche o perchè più semplicemente non li ha;
Di Zanetti, Trombetti e Baraldi provino a dire quel che sanno i giornalisti che al Bfc tengono per una cosa che si chiama cuore, abbiamo bisogno di tutti.

E a questo scopo, soprattutto visti i tempi, la prima cosa da fare è cercare di fare ognuno quello che sa fare, e che sa fare meglio. E’ una cosa importante, cercate di ricordarvi prima di tutto di avere un ruolo, una responsabilità, un’ esperienza.  Questo soprattutto da parte di chi coordina i Gruppi ma fino al singolo tifoso, come vale per chi opera nelle Associazioni ed i propri associati.  E stesso discorso vale per chi si occupa professionalmente, o comunque direttamente, di informazione. Vale a dire dal singolo giornalista alle redazioni di siti,  testate, forum, comunicazione tutta.
E in ultimo, ma non in ultimo, è l’ ultima chiamata per i soci di Bologna 2010 che intendano ricordare le motivazioni di cuore che li hanno spinti a fare un passo finanziario nel dicembre 2010 .  E’ il momento di schierarsi, di non tenersi addosso un marchio di correità, di metterci o rimetterci la faccia.

E quindi vi garantisco che se di cuore non ne viene messo un’ oncia da parte di tutti, a partire da chi è responsabile o potrebbe esserlo fino all’ ultima ruota del carro, le possibilità di uscirne bene, seppur malconci, si riducono a zero.  Perchè salvare una scialuppa naufraga prevede anche un abbandono all’avventatezza che può dare solo il cuore, non bastano il raziocinio, l’ opportunismo, il calcolo, o semplicemente un caro buon senso.  Ci vuole uno scatto in più, e quello mi dispiace, lo possiede solo il cuore.  Per cui Mister Zanetti, o chiunque sia, c’è bisogno di far affidamento anche su quello.

L’ obiettivo comune ha da essere solo quello di non sparire.  Ci vogliono soldi subito, un passaggio di consegne da conseguire, affidarsi a dirigenti e personale competenti.  Diamoci, datevi da fare.  Non c’è il tempo di coordinare decentemente nulla, ognuno cerchi di fare quel che sa meglio fare, con l’ obiettivo principale di perseguire la dignità di una sopravvivenza e di un futuro meno difficile .

Per cui, adesso finiti i proclami,  umilmente cerco di concentrarmi su quel che so fare e che devo fare.

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