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Roma-Bologna, la dura legge del gol

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Ci manca la punta. Un leitmotiv che accompagna il Bologna da tutto il campionato e che inevitabilmente nelle ultime due giornate di campionato si è fatto sempre più pressante. La partita di ieri sera dell’Olimpico ha evidenziato, ancora una volta, tutti i limiti di un attacco che, se non è in giornata, fatica ad arrivare alla via del gol. Ed è un peccato veniale, perché il Bologna ieri sera ha giocato una partita, dal punto di vista del gioco e dell’ordine in campo, quasi perfetta, con Skorupski praticamente mai sollecitato. L’occasione era di quelle ghiotte, ghiottissime, per superare la Sampdoria e puntare al decimo posto, viste le tante defezioni tra i giallorossi e le preoccupazioni europee della squadra capitolina.

E dire che il Bologna le occasioni le ha avute, prima con Barrow e Palacio, e poi con Soriano che si vede negare la doppia cifra da uno strepitoso intervento dell’ex rossoblù Mirante. Ancora troppo poco incisivi gli apporti di Barrow e Skov Olsen, fin troppo discontinui e poco determinanti se si vuole tentare il salto di qualità. Al contrario, l’ultimo arrivato Soumaoro si è rivelato, ancora una volta, fondamentale nelle dinamiche difensive, vincendo tutti i contrasti e risultando sempre puntuale e pulito nelle letture, confermandosi un innesto più che azzeccato. Inutile ribadire l’involuzione di Orsolini, sempre più ombra di sé stesso e consapevole di essere entrato in un tunnel di cui ancora non vede l’uscita. 

Le statistiche riflettono quanto visto in campo: il Bologna ha avuto il pallino del gioco in mano per tutto l’arco della partita, con un possesso palla pari al 57%, salvo poi farsi sorprendere un po’ troppo spesso in contropiede visti i 14 tiri totali della Roma, di cui 6 nello specchio. 12 tiri totali per il Bologna, ma soli 4 nello specchio difeso da Mirante, sintomo di come la precisione in casa Bologna debba necessariamente essere perfezionata, viste le qualità indiscutibili dell’organico a disposizione di Mihajlović

Domenica sarà il turno dello Spezia che, forte della vittoria in extremis contro l’ormai spacciato Crotone, si giocherà le proprie carte al Dall’Ara. Il Bologna farà lo stesso, nonostante lo squalificato Mihajlović: c’è un’eliminazione in Coppa Italia da vendicare e tre punti in palio per chiudere definitivamente il discorso salvezza e tornare a sorridere. 

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