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Come gioca la Roma di Claudio Ranieri?

Il tecnico testaccino ha ereditato uno spogliatoio sfiduciato dai risultati negativi conseguiti dall’inizio della stagione e dai continui cambi di guida tecnica, compresa una gestione Juric completamente negativa

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Vincenzo Italiano e Claudio Ranieri (© ACF Fiorentina)
Claudio Ranieri saluta Vincenzo Italiano in occasione di Cagliari-Fiorentina della passata stagione (© ACF Fiorentina)

Domenica sera al Dall’Ara per la gra della ventesima giornata, il Bologna ospiterà la Roma di Claudio Ranieri. La sfida della gara d’andata aveva segnato un punto di svolta significativo per la stagione giallorossa. Il 2-3 dell’Olimpico aveva segnato la fine del breve interregno di Ivan Juric.

Un cambio di guida tecnica che, fino a questo momento, ha dato una sterzata alla situazione della formazione capitolina. Il tecnico testaccino sta serenamente rimettendo ordine in campo e nello spogliatoio della squadra romana. E, grazie al suo lavoro, la squadra sta cominciando ad ottenere i primi significativi risultati. Ultimo in ordine di tempo la vittoria del derby contro la Lazio.

L’eredità di Juric

Claudio Ranieri ha ereditato una situazione molto difficile. L’esonero, forse avventato, di Daniele De Rossi ha lasciato il gruppo giallorosso con un lavoro di preparazione della stagione a metà. Il tecnico ex bandiera della Roma aveva avviato un lavoro di “ricostruzione” che è stato interrotto per via degli scarsi risultati arrivati in avvio di stagione. L’arrivo di Juric non era stato accolto molto bene dalla squadra, che era precipitata in una spirale negativo.

L’attegiamento e il modulo della Roma di Ranieri

Ranieri è ripartito innanzitutto dalla ricerca della solidità difensiva mai trovata durante questa stagione. Dopo i primi approcci con la difesa a quattro, l’ex allenatore del Cagliari è tornato alla difesa a tre, mettendo al centro del “progetto” tattico l’esperienza e l’intelligenza di Mats Hummels, snobbato invece da Juric. E soprattutto sta sfruttando benissimo anche la fisicità e l’intelligenza di Manu Koné davanti alla difesa.
Con le inevitabili difficoltà dovute alla difficile situazione della squadra, la Roma con Ranieri è riuscita a trovare una quadratura col 3-4-2-1 e un atteggiamento reattivo. La squadra preferisce attendere bassa, difendere e attaccare gli spazi lasciati dagli avversari. Un’impostazione tattica che sta esaltando le abilità di Saelemaekers, Dybala e Dovbyk.

Con questa nuova impostazione tattica, la Roma sembra decisamente più solida dietro e più concreta davanti. La squadra si difende bene, con Hummels che controlla spesso senza problemi il centravanti avversario.  E il trio difensivo, invece, centralmente viene ben schermato dal già citato Koné e da un ritrovato Paredes. Mentre in avanti i due trequartisti (di cui uno è Dybala) e Dovbyk si stanno intendendo molto bene.
Le zone in cui la Roma di Ranieri sembra invece soffrire di più sono gli esterni. I due giocatori che coprono le fasce sono perlopiù offensivi (vedi l’ex Saelemaekers) e potrebbero spesso trovarsi in difficoltà nell’uno contro uno con esterni offensivi come quelli del Bologna. Sarà difficile per i rossoblù attaccare la profondità, sarà quindi importante trovare fluidità di manovra per isolare gli esterni e attaccare dalle fasce.

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