RS – CORSERA – Al Mondiale 23 azzurri e 53 “italiani” – 8 Giu

Molto particolare l’articolo odierno di Antonio Carioti, che ci racconta come il fenomeno degli oriundi sia sempre stato presente nel nostro calcio: prova ne è che la nostra Nazionale del 1934, vincitrice del suo primo campionato, presentava in organico ben tre giocatori nati in Argentina: Luisito Monti, difensore, e gli attaccanti Guaita e Orsi. Ma anche il recente passato ha visto altri giocatori, non nativi italiani, vestire la maglia azzurra e di questo ne è una prova Mauro German Camoranesi, campione del mondo nel 2006.

Curiosa è la situazione per quanto riguarda questo mondiale brasiliano: per come si sono sviluppate le “regole della doppia cittadinanza” (cioè chi ha il doppio passaporto) dei 736 calciatori che entreranno nei roaster iridati, ben 218 hanno il doppio passaporto e la nazionalità italiana è la seconda per diffusione (pensate che ben 53 atleti che saranno in Brasile la posseggono!) subito dietro a quella francese (60) e davanti alla spagnola (44) e quella tedesca (40). Ed è evidente che il peso del passato coloniale pesa assai nella leadership transalpina, visto che un grande numero di questi giocatori sono quelli che vengono dal continente nero (Algeria, Camerun oltre ad altri). Stesso discorso può valere per la Spagna che ha legami storici con paesi Sudamericani (fra i quali Argentina con 5, Messico con 4 e Brasile con 3). Per la Germania il discorso è leggermente differente: se può non sorprendere di trovare 4 giocatori nazionali bosniaci con il passaporto targato Angela Merkel, visto che la nazione con capitale Berlino ha ospitato nel tempo molti profughi delle guerre combattute nella ex Jugoslavia, fa specie che ci siano 6 calciatori statunitensi che la possiedano.

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