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RS – Rdc – A Bologna è tornata la passaione: tutti a caccia dell’abbonamento – 15 lug

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Paola e Valeria sono visibilmente stanche ma comunque soddisfatte. Una siede alla postazione degli abbonamenti, l’altra a quella della tessera del tifoso. “Non ci siamo alzate neanche un attimo”. Da lunedì, giorno dell’apertura della vendita libera, fuori dal Temporary Store di Galleria Cavour, c’è un fila corposa di gente che aspetta di uscire con l’abbonamento in mano. In molti casi è il cuore che li ha portati lì, perchè per sottoscrivere l’abbonamento, magari, sono stati fatti dei sacrifici. “Tanti si lamentano dei prezzi aumentati, ma alla fine se ne escono tutti contenti”, dicono le ragazze. E i numeri lo confermano: dal 2 luglio a oggi sono più di 7 mila gli abbonamenti. In poco più di dieci giorni è stata raggiunta la linea tracciata poco sotto i 10 mila dello scorso anno. L’obiettivo è raggiungere e superare quota 13 mila dell’ultima stagione in Serie A.

 

Con l’avvento della nuova proprietà sono cambiate le prospettive e la gente è tornata ad avere l’entusiamo di una volta. La corsa all’abbonamento abbraccia tutte le categorie del tifo. Ci sono ovviamente i fedelissimi che seguono il ‘Bulagna’ da decenni. Come Davide Tonini che lunedì ha sottoscritto la ventisettesima tessera consecutiva. In fila poi ci sono quelli che da un po’ di anni non ci credevano più, ma che ora sono tornati a sperare: “Non mi abbonavo da vent’anni, ma sono tornato perchè bisogna dare fiducia a Saputo che ha messo quaranta milioni – spiega Michele Bentivogli -. Il tifoso deve fare la sua parte: non possiamo ripagare quest’uomo facendo solo dieci mila abbonamenti”. Tornano poi anche i delusi dell’ultima retrocessione: “L’anno scorso non mi ero abbonato per protesta verso Guaraldi e la vecchia proprietà, però allo stadio venivo con il biglietto”, dice lo studente Riccardo Giovannetti, 18 anni e già alla quinta tessera. Paola e Valeria raccontano poi che sono tantissimi gli stranieri ad abbonarsi. Alcuni ormai sono fedeli da anni, altre sono new entry, come un ragazzo egiziano che lunedì è venuto a sottoscrivere la sua prima tessera. Spostandosi in via Emilia Levante, da Luca Elettronica, la coda s’ingrossa, perchè solo qui si fanno anche i voucher per le gare casalinghe. “Sorprende che una proprietà nordamericana riservi un solo punto vendita per i voucher, e, per giunta, in periferia”, sottolinea Tommaso, che nonostante la polemica rimane in coda e aspetta il suo turno, perchè al Bologna non si può rinunciare.

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