Bologna FC
RS – Rdc – Bologna, è ora di fare sul serio – 29 mag
Da stasera il Bologna entrerà nella bolgia dei playoff di Serie B, l’imperativo è: vietato sbagliare. Ad Avellino debutterà una squadra che è comunque esperta di pareggi: da quello del 1964 con l’Inter (vinto) per lo scudetto, a quello del 2005 contro il Parma (perso) per non retrocedere. In mezzo, nel 1994, c’è stato quello in serie C con la Spal, che ebbe la meglio sulla squadra allenata da Reja. Da allora sono passati più di vent’anni e il Bologna che ha stentato a trovare continuità in campionato, farà bene a seguire i consigli che vengono da un bolognese che di playoff ne ha vinti e stravinti tanti: si tratta di Alberto Bucci, che guidava grandi squadre di basket. La Virtus prima di tutte, accompagnata alla vittoria del deciamo scudetto. Bucci molto spesso da consigli ad allenatori di calcio e parlando sulla stagione del Bologna dichiara: “Comunque sia andata, c’è sempre qualche buon concetto, qualche buona giocata da cui ripartire. Questo fa l’allenatore prima dei playoff: si riguarda tutte le partite per selezionare quanto di positivo è stato fatto e metterlo in campo”. Bucci sa che Delio Rossi è un allenatore che ama lavorare sulla tattica e far giocare bene le sue squadre: “E lui sa quanto me che il tempo perché la squadra assimili nuove tattiche non c’è. L’allenatore fa leva sulle motivazioni e non parla per più di tre minuti: esprime due, tre concetti chiari e inderogabili e stop. Non sarà certo lui a distrarre i suoi giocatori”.
Il problema è che da Diego Lopez a Delio Rossi poco è cambiato in meglio: la maggior parte dei giocatori non ha reagito alle sollecitazioni: “I calciatori – parola di coach – devono essere onesti e dire a se stessi che se non danno il massimo fanno un dispetto soltanto a chi li paga e al loro pubblico, ma anche e soprattutto ai loro compagni. Chi non ha la forza mentale o fisica per combattere deve avere il coraggio di dirlo prima”.
Bucci adottava questo sistema: “Dicevo a tutti che se avevano bisogno di parlarmi a quattr’occhi la mia porta era sempre aperta. Non farò nomi, ma qualcuno ne ha approfittato per dirmi che non se la sentiva. E io ho molto apprezzato. Perché ci vuole coraggio anche ad ammettere i propri limiti”. Lo stesso che dovrà avere il Bologna questa sera contro l’Avellino.
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