Bologna FC
RS – Rdc – Bologna, parla Saputo: “Io e Joe abbiamo visioni diverse. Balotelli? dipende da molte variabili” – 30 lug
Intervistato dai colleghi de “Il Resto del Carlino”, Joey Saputo, patron del Bologna ha voluto trattare molti argomenti a cominciare dal suo rapporto, non troppo idilliaco, con Tacopina: “Io e Joe abbiamo due filosofie differenti di come si deve gestire un club, io quando devo fare una dichiarazione mi confronto sempre con chi dirige l’azienda per evitare di fare danni. Puntiamo alla stabilità, in attesa di arrivare a certi livelli vogliamo essere percepiti come un grande club nei comportamenti. Io e Tacopina o condividiamo gli stessi valori oppure si rompe, non so come andrà a finire”.
Si passa poi alla ricapitalizzazione del club e ,anche in questo caso, si tratta di un processo graduale: “Siamo solo all’inizio del processo di risanamento, la situazione non era buona e ci vorranno circa tre stagioni per completare l’opera. Abbiamo un fatturato di 43 milioni che non ci autorizza a fare il passo più lungo della gamba. Bisogna crescere con calma”.
Parlando del mercato e dell’ipotesi Balotelli prosegue: “Sapevamo che sarebbe stato difficile accontentare i tifosi, abbiamo tanti giocatori da piazzare e tanti da comprare. Arriveranno giocatori giovani e di prospettiva. Ho parlato con i dirigenti, ho capito che non c’è da preoccuparsi. Io poi non sono un proprietario che mette becco nelle vicende tecniche. Balotelli? Se la testa e le motivazioni di Balotelli, unitamente al prezzo, sono buone, perché no. Però non lo conosco e non posso rispondere, su questo ho delegato tutto a Fenucci e Corvino”.
Riguardo alla ristrutturazione del Dall’Ara, Saputo dichiara: “Vogliamo rendere lo stadio più accogliente e comodo per chi va a vedere la partita. In Italia la Juve è avanti anni luce rispetto agli altri su questo tema”. La domanda è legittima: ristrutturazione o impianto totalmente nuovo in un’altra zona? “Ancora non lo sappiamo, se dovessimo renderci conto che rimodernare il Dall’Ara diventa complicato per via dei vincoli architettonici penseremo ad altro. Vogliamo uno stadio moderno, il Dall’Ara può diventarlo anche se è una struttura protetta dai Beni Culturali”.
Infine il chairman canadese chiosa sulle prospettive dal punto di vista sportivo: “Vogliamo portare avanti una crescita graduale per almeno dieci anni, non vorrei che la gente pensasse all’Europa nel giro di tre anni. Alla fine del percorso il Bologna può essere alla pari con le grandi d’Italia e in grado di lottare per l’Europa League, la Champions o lo Scudetto”.
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