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RS – Rdc – Casarini in campo nonostante un menisco in frantumi – 21 apr

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Di sicuro Casarini non avrà la tecnica sopraffina di un Pirlo o di un Iniesta, ma ha un cuore enorme ed è un professionista esemplare. Pochi, infatti, sapranno che il Federico rossoblù sta giocando con un dolore al ginocchio destro non da poco. Dieci giorni fa al Rigamonti, dopo una manciata di minuti della sfida con il Brescia, in uno scontro di gioco Casarini si è ammaccato l’articolazione del ginocchio, procurandosi una piccola lesione al menisco esterno. Questo però si sarebbe capito solo il lunedì quando il ginocchio del centrocampista carpigiano è stato sottoposto ai raggi X dell’Isokinetic. In campo, comunque, aveva reisistito fino al novantesimo, è così continua a fare adesso, cercando di sopportare il dolore con le infiltrazioni. E’ successo sabato al Dall’Ara con lo Spezia e quasi certamente si ripeterà venerdì sera contro il Bari. Se si considera che Casarini non ha il paracadute del contratto (l’attuale scade a giugno) e che con la nuova proprietà si è accordato di trattare l’eventuale rinnovo a bocce ferme, si capisce quanto abbia meritato quella fascia di vice capitano al braccio.

 

Carpigiano, cresciuto calcisticamente nel vivaio della Dorando Pietri, approda giovanissimo a Casteldebole, tifoso rossoblù fino al midollo, 97 presenze (e un goal: quello segnato all’andata con il Pescara) con la maglia del Bologna, un rapporto professionale di lunga data con il manager De Marchi che si è appena interrotto, Casarini è il classico bravo ragazzo della porta accanto che ogni genitore sogna di avere.

 

Casarini, però, non è stato l’unico ad aver dimostrato di tenere alla maglia e alla promozione. Chiedere a Laribi, che all’andata per un mese ha convissuto con la caviglia malandata. A Coppola, che ha giocato a lungo con una piccola lesione muscolare prima che il crac vero lo costringesse a fermarsi. A Maietta, che a dispetto di un guaio muscolare ha fatto di tutto per esserci a Carpi, ma che alla fine si è dovuto arrendere. E infine a Zuculini, che ha stretto i denti fino a quando il crociato a ceduto. Il cuore grande di questa squadra non si discute, ma basterà per conquistare la SerieA?

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