RS – REPUBBLICA: Il bilancio del Bologna fa paura – 26 Ott

Qui di seguito un’analisi molto approfondita e dettagliata del bilancio rossoblù da parte di E.Miele pubblicata oggi sul quotidiano Repubblica. Potete trovare l’articolo originale a questo link. 

La crisi del Bologna è tecnica e societaria. Dopo otto partite i rossoblù sono gli unici in A senza vittorie. Domenica all’Dall’Ara arriva il Livorno, ed è un altro spareggio salvezza.

Ma intanto, il secondo anno (e mezzo) dell’era Guaraldi si è chiuso con un “rosso” sui quattro milioni di euro. Il buco nelle classe del club arriva così a superare i 10 milioni nel biennio 2011-2013. E questo nonostante plusvalenze milionarie, quasi 30 milioni di diritti tv all’anno e le tante cessioni eccellenti. Per questo, dopo un aumento di capitale lo scorso gennaio andato quasi deserto, il capitale sociale è stato dimezzato e s’aggira oggi sugli 8,8 milioni. 

LE PLUSVALENZE. Le plusvalenze hanno fruttato 20,8 milioni (nel bilancio precedente 21,7 milioni). Cifra che include partenze eccellenti, tra cui quelle di Gaston Ramirez, ceduto al Southampton per 14 milioni, Gillet (ceduto al Toro per 2 milioni) e Mudingayi, all’Inter per 1,5, tutti rientrati nel bilancio chiuso al 30 giugno, approvato mercoledì scorso e che Repubblica ha potuto visionare. A dare una boccata d’ossigeno alle finanze è il giovanissimo attaccante Alessandro Capello, che con il suo passaggio in comproprietà all’Inter ha permesso a Guaraldi di realizzare una plusvalenza da quasi 5 milioni. Se i soldi di Ramirez sono cash, perché Gaston è stato ceduto all’estero, l’operazione Capello influisce solo sul bilancio, non sulla cassa. In altri casi il borsino dei rossoblù è in perdita: Daniele Portanova è stato ceduto gratuitamente al Genoa, per una minus valenza di circa 800 mila euro a bilancio. Preziosi promise uno sconto su Gilardino. Rimasto là. Storia nota.

GLI STIPENDI. Il costo stipendi della rosa è di 35,8. Il portiere Curci da uno stipendio di 901mila euro lordi in estate è arrivato a 1,1 milioni. Salto in avanti anche per Michele Pazienza: da 1,1 a 1,3 milioni (con altri due anni di contratto). Quand’arrivò se lo taglio del 30% rispetto a quello che percepiva alla Juve. Acquafresca costa al club 1,7 milioni. Altre operazioni, chiuse tra luglio e agosto, rientreranno nel prossimo bilancio: la vendita in comproprietà di di Taider (11 milioni a bilancio), il contratto di Rolando Bianchi (1,5 milioni all’anno oltre ai premi), quelli del rientrante Perez (902mila euro) e di Cech (722mila euro). E le giovani promesse? Laxalt, oggi a metà con l’Inter, se resterà sotto le Due Torri il prossimo anno guadagnerà oltre mezzo milione di euro (ora si ferma a 87mila euro). Il biennale di Pioli, da poco rinnovato, vale 1,8 milioni lordi a stagione (più premi). Soldi a cui si aggiungono i collaboratori, dall’allenatore in seconda ai preparatori atletici. Lo staff, ingaggiato fino al 2015, incassa oltre un milione di euro all’anno. Esonerare Pioli e la sua “squadra” costerebbe a Guaraldi intorno ai 5,7 milioni. E il dg Zanzi? Guadagna 434mila euro lordi, un po’ di più di 200 mila netti.

LE SORPRESE. I campanelli d’allarme non mancano, anche se i debiti della società appaiono sotto controllo: verso le banche si tratta di poco più di 10 milioni, mentre 14 milioni sono con l’erario. Dopo le ultime perdite il patrimonio netto del club da 12,8 milioni è passato a 9,3 milioni. Vendere i “gioielli” di famiglia ha poi dato una mano non indifferente: al 30 giugno i debiti verso le altre società di calcio, legati ai vecchi acquisti di calciatori e da saldare entro la prossima estate, sono calati a 3,4 milioni (l’anno scorso erano quasi il triplo). Ma se le vendite dei biglietti restano costanti, le entrate pubblicitarie invece, quelle ad esempio derivanti dalla cartellonistica dello stadio Dall’Ara, da 3,4 calano a 2,9 milioni.

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