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RS – STADIO: Ballardini se ne va in silenzio – 19 mag

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Ok, c’era ben poco da dire ieri pomeriggio. E del resto, i sassolini dalle scarpe Ballardini se li era tolti nei giorni precedenti l’ultimo impegno di campionato andato in onda ieri, una partita grigia risolta con l’ennesima sconfitta stagionale. Il Bologna va in B, lo fa da penultimo della classe e con una serie negativa di risultati che dimostra che oltre alle parole sono mancati i fatti.
Le parole, già. Mancano da mesi, a parte qualche sporadica uscita. Mancano da quando Ballardini ha invocato il silenzio stampa, per preservare la squadra e prepararla ad una rinascita che poi, sul campo, non è mai avvenuta.
Essendo stato in silenzio fino a ieri pomeriggio, forse non aveva effettivamente molto senso parlare dopo l’ennesima sconfitta, con un piede e mezzo fuori dal Bologna (si era parlato addirittura di Colucci in panchina, ieri) e con una squadra che non aveva dato la minima speranza a chi la seguiva.

Eppure i bolognesi anche ieri sono stati encomiabili: un centinaio di tifosi hanno seguito la squadra a Roma, ieri. “Solo per la maglia”, hanno specificato. Quasi tutti i club più importanti erano presenti per vedere il tramonto della A per i rossoblù, e forse è per rispetto di quei pochi ma irriducibili tifosi che Ballardini poteva parlare a fine gara.
E invece niente, il silenzio. E per i 90 minuti un atteggiamento molle, abbattuto, che ha visto il tecnico di Ravenna alzarsi solo per invocare cambi tra l’altro assai poco graditi dai tifosi, che almeno in una gara dove il risultato contava zero avrebbe voluto vedere magari qualche ragazzo della Primavera. Qualche speranza di una futura ripartenza, invece dell’anziano Antonsson, dello spento Ibson, del ‘desaparecido’ Federico Rodriguez. Le uniche note liete sono state le prestazioni di Morleo fino al fallo da rigore e di Stojanovic, forse gli unici due giocatori che con Zeman potrebbero rinascere e rappresentare il futuro di una squadra che al momento futuro non sembra averne.
Fa niente. E’ finita, coerentemente, come era andata per tutta la stagione. Il Bologna saluta la Serie A e lo fa in silenzio, come in silenzio l’ha vissuta negli ultimi mesi. Un silenzio che sa di vergogna. Concepibile. 

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