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RS – STADIO: Bianchi sul piede di partenza – 17 lug

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Doveva sostituire Alberto Gilardino, è diventato invece il simbolo della retrocessione del Bologna. Per carità, addossare tutte le colpe del tonfo in B a Rolando Bianchi sarebbe ingiusto e scorretto, ma è indubbio che il centravanti di Lovere, paesino nel bergamasco, ha rappresentato più di tutti l’incapacità del Bologna appena passato di segnare, di essere artefice del proprio futuro. E quindi, del futuro prossimo rossoblù, Bianchi non farà parte. L’ufficialità arriva con la partenza della squadra per il ritiro: Rolando non parte, rimane a Casteldebole in attesa di nuova destinazione.
Le pagine di “Stadio” riportano dell’interesse addirittura dell’Inter: piace a Mazzarri, sarebbe un’alternativa poco ingombrante al giovane bomber Mauro Icardi. Piace anche in Grecia, all’Olympiacos: avrebbe un posto da titolare sicuro, ma insomma, non è proprio la stessa cosa. “Stadio” racconta anche di una sua dichiarazione, appena concluse le visite mediche: Bianchi avrebbe detto che in fondo potrebbe anche rimanere, per riscattare un’annata negativa. Perché lui non scappa, ed è questo il motivo per cui i tifosi del Bologna hanno aspettato che la retrocessione fosse ufficiale prima di fischiarlo. Fino ad allora, solo incoraggiamenti per un centravanti che stentava in modo incredibile ma che sembrava provarci sempre, lottare sempre. I numeri sono impietosi: 28 partite in maglia rossoblù, la miseria di 3 reti, tra cui una doppietta a inverno inoltrato contro il Napoli che aveva illuso un po’ tutti.


In gioventù non era mai stato molto prolifico: cresciuto nell’Atalanta, passato per Cagliari, Bianchi non aveva mai trovato il gol con molta frequenza. Poi l’esplosione alla Reggina lo aveva fatto emergere, i successivi passaggi al Manchester City e alla Lazio lo avevano ricacciato nell’oblio da dove era riemerso con la maglia granata del Torino: 71 gol in cinque stagioni, un simbolo. Era arrivato la scorsa estate a Bologna da svincolato: una stagione negativa al massimo, come detto. Adesso tenterà, a 31 anni e mezzo, di rilanciarsi. Fuori da Bologna, che ne attende la partenza (e la conseguente rinuncia ad un ingaggio pesante) per sbloccare un mercato che per ora rimane sospeso in entrata, mentre in uscita si registrano le cessioni in prestito dei giovani Bergamini (Paganese), Benatti (Pordenone) e Veratti (SPAL): per gli arrivi si attende sempre la risposta di Maietta, sempre più vicino, mentre sbuca Matheu, svincolato dal Siena. 

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