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RS – STADIO: Bologna in tre mosse – 16 feb

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Non credo sia mai capitato che, dopo una sconfitta, si potesse “ encomiare “ la squadra perdente. E’ successo al Bologna che, nella partita di venerdì contro il Milan, ha dimostrato di avere quella marcia in più che, ancora, non era stata…scoperta. Quando, stasera, le partite saranno terminate, vedremo la classifica, una classifica che non deve intimorirci perché, finalmente, abbiamo la squadra compatta. L’iniziale schema, 3 – 5 – 1 – 1, della gestione Ballardini con in squadra Diamanti, si è trasformata nel 3 – 5 – 2  con due punte ma, di questa variazione, il gruppo non ne ha sofferto. Con Pioli, venivano sperimentati troppi moduli ed i giocatori non avevano una reale “ dritta “ da seguire, causando un vero marasma. Nel nuovo sistema di gioco, il tecnico ha cercato di bilanciare la squadra, difatti, i gol subiti sono diminuiti, prova è nel pareggio contro la Lazio dove la porta di Curci non è mai stata “ toccata “. L’ordinamento attuale del Bologna, non fa che confermare la fiducia che, ogni giocatore deve avere in sé stesso. Ora coordinano al meglio l’analisi del gioco, la necessità di avere un dialogo comune in ogni gara dà al Mister una sicurezza nel futuro. Il risultato di venerdì non ha, di certo, gratificato una squadra che non si è mai scoraggiata di fronte alla fatica che, in qualche momento, faceva. Una gran bella prestazione rossoblu, tutto sommato. Nella seconda fase di gioco, si è visto un Bologna che, in 15 minuti, ha tirato in porta ben quattro volte mentre il Milan pareva annichilito ed è in questa situazione che la squadra ha avuto la sensazione di poter fare un buon risultato. Sconfitte a parte ( due ), dall’entrata di Ballardini alla guida del Bologna, in classifica, abbiamo sei punti in più. I paragoni non sono costruttivi ma, con l’attuale Mister, incontrando Napoli, Sampdoria, Udinese e Torino, il Bologna ha guadagnato cinque punti, realizzati cinque gol e incassati sette. Pioli, nello stesso “ tragitto “ ha raccolto tre punti con sette gol fatti ed undici subiti. La partenza di Diamanti ed una nuova consapevolezza nelle condizioni più dure, ha dato il via ad una nuova organizzazione del gruppo. Perez capitano, acclamato all’unanimità dallo spogliatoio, Lazaros è stato ben rivalutato e, non ultima, l’abilità del Mister nel trascinare i giocatori in ogni “ avventura “. Tanto di “ chapeau “ a Ballardini che è riuscito a ricompattare questa squadra data per spacciata.

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