Seguici su

Bologna

RS – STADIO: Bologna-Parma: parla Torrisi, il grande ex – 9 apr

Pubblicato

il



I più maliziosi dicevano che, ai tempi di Ulivieri, il modulo del Bologna era questo: lancio lungo per Kenneth Andersson, sponda di questo per Baggio e gol. E più o meno è così che andava.
Ma chi faceva il lancio? Chi innescava, direttamente dalla difesa, il lungo centravanti svedese a sua volta insuperabile nel gioco aereo?

Stefano Torrisi nella sua lunga carriera ha giocato per numerose società, ma mai come a Bologna fu protagonista. Leader di una difesa solida che rapida innescava il contropiede grazie al suo calcio lungo e preciso, il difensore originario di Ravenna mise insieme in rossoblù quasi 150 gare spalmate nell’arco di due “tranche” di tre stagioni l’una: la prima dal 1995 al 1998, la seconda dal 2004 al 2007, stagione in cui abbandonò il calcio di alto livello.
Nel mezzo tre stagioni anche a Parma, prima riserva dell’inamovibile duo Cannavaro-Thuram, e un paio di esperienze non indimenticabili all’estero.

“Stadio” odierno lo ha intervistato proprio per via della sua militanza nelle squadre che domenica a pranzo si sfideranno in un derby emiliano che, per il Bologna, è come la prima di sei finali. Una gara non facile per Torrisi, anzi “la più complicata delle prossime. Giochi in casa e devi fare punti, non sarà facile”, anche perché “partito Diamanti il Bologna non ha più uomini di spicco”, quelli capaci di fare la differenza. 
A differenza del Parma, che ha Cassano, di cui Torrisi si professa non un grande fan ma gli riconosco il talento. Uno come lui va lasciato libero di fare le cassanate, se lo ingabbi è la fine. Te lo devi prendere così, lo devi sopportare” e indica altri due bei giocatori tra i ducali, Parolo e Biabiany.
E il calcio? E’ diverso da quando giocava Torrisi? Sono diversi Bologna e Parma? Moltissimo. Ma soprattutto è cambiato il modo di gestire le società. Non ci sono più i presidenti appassionati di calcio. Non si sono più soldi da investire. Si diventa presidenti per un tornaconto o per speculazioni personali. Gazzoni regalò Baggio a Bologna, per la sua gioia intima e per far felice la città. Oggi sarebbe inimmaginabile.”


E infatti il Bologna Torrisi lo segue e non lo segue: “Lo vedo poco, mi piace seguire le partite importanti, la Champions. Il Bologna è troppo rinunciatario. Vado matto per il Liverpool, il Barcelona invece è noioso.”
 
C’è spazio per qualche amarcord. Ci sono i due spareggi, 1-0 per il Bologna, gol di Tare all’andata, poi la notte dell’incubo al Dall’Ara e la retrocessione in B. Se ci ripenso ci sto ancora male, più che per la delusione personale per la consapevolezza di aver deluso un intera città.”
Torrisi oggi vive a Praga, si occupa di attività proprie legate all’abbigliamento, il calcio gli manca ma ha fatto una scelta di vita, “anche se la voglia di tornare in questo mondo ogni tanto c’è.” Dei vecchi compagni è ancora in contatto con Kenneth Andersson: “ogni tanto ci sentiamo su Facebook, parliamo dei figli”. Evidentemente, quella direttrice che dalla difesa proiettava il Bologna direttamente in attacco non si è ancora interrotta.

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

adv
adv

Facebook

adv