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RS – STADIO: Contro Coppola il gol non è…di rigore – 09 feb

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I segreti per parare un rigore? Ogni specialista nella storia ha il suo: chi decide da subito da che parte tuffarsi, affidandosi a istinto e fortuna; chi invece fissa l’avversario negli occhi come per tentare di ipnotizzarlo; chi inscena improbabili balletti per innervosire chi deve tirare e indurlo all’errore.

Per un portiere sobrio e compassato come Nando Coppola il primo metodo è troppo casuale, il secondo può essere utile fino ad un certo punto ed il terzo non è proprio nelle sue corde. E allora qual’è il segreto del portiere rossoblù, che con il rigore neutralizzato a Crotone porta i tiri dal dischetto neutralizzati a tre su cinque? Lo studio. Lo ha svelato lui stesso a fine partita, quando finalmente questo esperto guardiano dei pali si è preso Bologna: casa sua è piena di DVD, prima di ogni match studia i possibili tiratori. E poi para, come avvenuto già in questa stagione anche contro il Latina, o induce all’errore come con Piccolo del Lanciano, indotto all’errore anche dalla glacialità di chi si muove solo all’ultimo respiro. Qualità, quelle dell’uno contro uno, esposte già dagli esordi ed esaltate in una gara contro il Milan del 2008, quando Coppola – che giocava nell’Atalanta – neutralizzò dal dischetto nientemeno che sua maestà Pirlo.

Certo alla fine ci vuole anche altro. Lo diceva Mark Crossley, uno dei migliori para-rigori della storia della Premier League e unico capace di neutralizzare il re (47 centri in 48 tiri in carriera) dei rigoristi Matt Le Tissier: “non penso ci sia un sistema, quindi bisogna concentrarsi sempre sul pallone durante la rincorsa. E seguire il proprio istinto.” Aggiungendo poi però che “certi rigori sono impossibili da bloccare, quindi bisogna anche avere fortuna.”
E quella, si sa, sorride a chi osa. Forse alla fine è questo il segreto di Nando Coppola, 36 anni ma ancora tanta voglia di essere protagonista. 

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