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RS – STADIO: Il destino del Bologna passa nel bene o nel male dai piedi di Gilardino – 29 apr

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Alberto Gilardino è uno degli attaccanti italiani più prolifici dell’ultimo decennio. Dopo un esordio così così tra Piacenza e Verona, esplose ventenne nel Parma di Prandelli, che aveva appena restituito Adriano all’Inter. Con Mutu fu intesa da subito, ed i gol arrivarono in serie. 
Oggi, che va per i 32 anni, è uno dei bomber più temuti della Serie A, dove vanta oltre 170 reti segnate. In carriera ha vinto una Champions League, una Supercoppa Europea ed un Mondiale per Club con il Milan ed il titolo Mondiale con la Nazionale di Lippi nel 2006.

Alberto Gilardino sotto le Due Torri lo conoscono molto bene. La prima volta che ebbe a che fare con il destino del Bologna fu nel 2005, quando con la maglia del Parma segnò un gol che spinse i rossoblù in Serie B. 
La scorsa stagione poi, per rianimare una carriera che sembrava in fase calante, ecco il prestito al team allenato allora da Pioli: temeva che i bolognesi ce l’avessero ancora con lui per quel gol da retrocessione, trovò invece un ambiente sano e maturo che sperava in lui e nei suoi gol. Fu un affare per tutti: il bomber di Biella rilanciò le sue quotazioni giocando un anno da titolare inamovibile e segnando 13 reti, il Bologna con lui e Diamanti arrivò persino a sognare – pur se vagamente – l’Europa.
Roba che a pensarci ora viene una malinconia infinita.

E’ tornato al Genoa, Gilardino, al termine di quella stagione. Guaraldi non è sembrato nemmeno provarci, a trattenerlo. In estate si è parlato di scambi di bomber vari, Borriello nel mezzo pronto a vestire ancora la maglia del Grifone, Alberto di nuovo protagonista al “Dall’Ara”. Non se ne è fatto di niente. Se ne è riparlato anche a gennaio: il Bologna offriva la metà di Taider, un po pochino detto francamente. Il Genoa voleva anche la metà di Cherubin. Guaraldi (forse) ci ha pensato, ma poi Preziosi non ha trovato il bomber che avrebbe sostituito il Gila e allora tutto è saltato.
Si dice che ci abbia provato, Alberto, che Genoa è bella ma vuoi mettere con Bologna? Si dice, ma chissà che non siano solo leggende alle quali ci piace credere.


E allora Gilardino è rimasto al Genoa, e finora ha segnato 14 reti: è il suo mestiere, e lo sa fare dannatamente bene. Vuole entrare nel ristretto gruppo di punte che andranno in Brasile, a 31 anni abbondanti questa è l’ultima chiamata, l’ultimo Mondiale possibile. Lo sa lui e lo sanno i tifosi del Bologna, che però gli chiedono di non segnare, di non mandare ancora una volta una città in B, anche se la dirigenza attuale lo meriterebbe ampiamente.
Non gli chiedono di non segnare: sanno che “il Gila” è un bomber ed è il suo mestiere. Gli chiedono di non farlo domenica contro il Bologna. Poi dal turno successivo ne faccia quanti ne vuole: due, tre, anche quattro.
Particolare non da poco: il turno successivo, mentre il Bologna si gioca tutto in casa contro un Catania con un piede e mezzo in B, il Genoa va a fare visita al Sassuolo al ‘Mapei Stadium’. Ecco che Gilardino allora potrebbe essere ancora decisivo per il destino del Bologna: un suo gol questa domenica potrebbe voler dire inferno, un suo gol la domenica dopo potrebbe voler dire paradiso. Duro e curioso il destino dei bomber, dai cui piedi passa il destino di squadre e tifoserie. Speriamo che, se un dio del pallone esiste, non sia così beffardo da ripetere un altro 2005. Anzi, magari se si mettesse in pari con allora…

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