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RS-STADIO: Lopez, elogio della pazienza – 28 ott

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In pochi, un mese fa, avrebbero immaginato un Bologna così. Lo dice a fine partita Diego Lopez, sottolineando la prova di carattere dei suoi, il fatto che la squadra abbia saputo rialzarsi dopo l’iniziale schiaffo preso da Mancosu e che infine abbia conquistato la vetta della classifica, naturale conseguenza di sette risultati utili consecutivi, tra cui cinque vittorie. 
Numeri inimmaginabili a settembre, quando la squadra usciva malamente dalla Coppa Italia presa a ceffoni in casa da L’Aquila, o quando esordiva in campionato mostrando poca consistenza e inciampando su delle neopromosse. Il merito? Di Lopez, senza dubbio, anche se lui prova a schermarsi dicendo che il merito è di tutti, di Fusco che ha fatto la squadra, della squadra che non ha mai smesso di crederci. E chissà se un’altra situazione societaria non lo avrebbe crocifisso, dopo quel mese d’inferno. Invece Guaraldi trattava la cessione del club, non poteva appesantire i conti con altri ingaggi e quindi avanti con Lopez, anche se in tanti mugugnavano.
Ripensandoci adesso, fortuna che sia andata così, che Tacopina sia arrivato adesso e non due mesi fa, permettendo al giovane tecnico di conquistare la squadra e di portare i suoi membri oltre i propri limiti. O di ritrovarsi, come nel caso di Acquafresca, autore ieri dell’ennesima gara incisiva dopo anni in cui sembrava esser diventato ormai un ex-giocatore.
Finisce la gara e Lopez sorride, incassa i complimenti di Tacopina e ringrazia i tifosi, finalmente felici e fiduciosi. Si sa, sul carro dei vincitori salgono in tanti, ma uno come Diego Lopez, che pensa solo a lavorare e che è umile come in pochi sanno esserlo, accetta sempre tutti. L’importante? Il Bologna in A, poi si vedrà. 

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