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Bologna

RS-STADIO: Lopez, parlano i fatti – 29 set

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Non è chiassoso, non urla ne sbraita, in panchina non lo vedremo sbracciarsi come tanti altri allenatori fanno. Ma Diego Lopez è uno che si fa sentire, è uno che il gruppo rispetta e segue e soprattutto è uno che parla con i fatti, ascoltando tutti ma decidendo in autonomia. 
Così il Bologna è arrivato al 4-3-1-2 dopo essere partito e aver sperimentato per tutta l’estate il 4-3-3, così i rossoblù sono rinati dopo una tremenda partenza stagionale che avrebbe scoraggiato chiunque. Chiunque ma non Lopez, l’allenatore silenzioso, che ha lavorato sulla squadra reparto per reparto, una volta individuato il modulo migliore: ha scelto il portiere, ha confermato come unico dogma una difesa a 4 in linea dove non mancano novità e ballottaggi come nel caso di Ceccarelli, che ultimamente viene preferito a Garics. A centrocampo, il reparto chiave della squadra, ha saputo confermare la fiducia estiva in Matuzalem e Casarini, mentre anche la novità dell’ultimo momento Buchel ha saputo ritagliarsi uno spazio importante: insieme i 3 hanno giocato 5 gare su 6, confermandosi blocco forte della squadra. Laribi, che doveva far parte inizialmente del centrocampo a tre come mezzala sinistra, si è ritrovato a fare il trequartista, l’anello di congiunzione tra centrocampo e attacco: ruolo delicato, compito svolto alla grande con assist e gol nell’ultima uscita casalinga. In attacco al fianco dell’inamovibile Cacia Lopez ha cercato di recuperare alla causa Robert Acquafresca, ed il ragazzo in effetti sembra essere tornato. Il prossimo passo è fare lo stesso con Diego Perez, altro giocatore importante che sembrava fuori dal Bologna e che invece potrebbe tornare estremamente utile alla causa.  

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