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RS-STADIO: Ritrovata la spina dorsale il Bologna si è rialzato – 02 giu

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Non sono pochi gli allenatori che sostengono che, al di là del gioco d’insieme e del fatto che tutti i giocatori sono importanti, una squadra la si inquadra dalla propria “spina dorsale”, dove con questo termine s’intende sia il carattere, la capacità di reagire e poi imporsi, sia una vera e propria direttrice che dalla porta arriva fino all’attacco e che in pratica regge la squadra, ne è lo scheletro. Quella del Bologna si era un po’ smarrita, e a ritrovarla è stato Delio Rossi e proprio quando serviva, quando le gare sono diventate un dentro o fuori: la vuoi la Serie A? Allora rialzati. E il Bologna si è rialzato.

Immaginiamo una linea che parte da Da Costa, passa da Maietta – difensore centrale carismatico, esperto – e quindi si snoda attraverso i piedi buoni e la sapienza tattica di Matuzalém per poi passare al dinamismo e alla capacità di incidere di Laribi per terminare con Gianluca Sansone, uno che i gol sa farli in tanti modi. Ecco la spina dorsale del Bologna, e del resto forse non è un caso che il gol-vittoria con l’Avellino al Partenio-Lombardi sia nato così: Matuzalém addomestica il pallone e lo serve a Laribi, che vede la profondità di Sansone. Gol. I rossoblù puntano su questo per raggiungere la A, su un Laribi che è pur sempre il giocatore più utilizzato e forse il più efficace di tutta la stagione: secondo miglior marcatore, capace di segnare, di provocare autogol, di creare scompiglio e di servire assist, l’italo-tunisino – alla sua prima vera stagione da protagonista – aveva avuto un comprensibile calo negli ultimi mesi, quando la benzina era finita e il suo gioco era diventato forse prevedibile. Bene, toccato il fondo Laribi ha saputo rialzarsi e – complici gli acciacchi di Krsticic – riprendersi il Bologna, una squadra che ora guarda con fiducia a stasera, alla finale, a una prossima stagione che potrebbe giocarsi in Serie A. Grazie ad una spina dorsale finalmente ritrovata. 

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