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RS-STADIO: Rossi si presenta: “Non faccio miracoli, ma bisogna fare presto e bene” – 06 mag

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“Corriere dello Sport – STADIO” in edicola oggi apre naturalmente la sezione dedicata al Bologna raccontando e commentando la presentazione avvenuta ieri del nuovo tecnico Delio Rossi. Che dimostra subito entusiasmo e realismo, non tenta di vendere aria fritta ne fa proclami altisonanti buoni solo per il popolino. “Non sono un pranoterapeuta, uno che mette le mani e fa i miracoli. Sono stato chiamato qui per fare presto e bene. E non è facile. Però è stimolante, certo, posso incidere. Come? Lavorando sul raziocinio tattico e sulla qualità.” Che è un po’ il mantra di tutta la stagione rossoblù, la considerazione che alla fine il superiore tasso tecnico pagherà, che la A arriverà perché se sei la squadra più forte sulla carta magari non arrivi primo, ma forse secondo si. Mica facile però: “Per avere futuro bisogna vivere intensamente il presente, anche se questa è una situazione leggermente complicata.” Come uscirne? Calandosi nella mentalità di una B “che non mi sembra eccelsa dal punto di vista tecnico, è stimolante mettersi in gioco in una categoria importante e in una società seria e prestigiosa come il Bologna.” Dove ritrova Fenucci e Corvino, con cui ha lavorato già a Lecce: Corvino racconta che l’esonero di Lopez era ormai necessario, che è soltanto la terza volta che gli succede in trentacinque anni di carriera. Ma tutti adesso guardano già al futuro, a una stagione da completare: “Speriamo tutti che Delio resti con noi per queste ultime partite e per almeno la prossima stagione” dice Fenucci, alludendo all’accordo preso con il tecnico che prevede un’intesa fino a giugno ma il rinnovo automatico di una stagione in caso di Serie A. Sarebbero contenti tutti.

Poi c’è il campo, il primo allenamento alla guida dei rossoblù, dopo un doveroso pensiero a chi lo ha preceduto (“Voglio spendere due parole per Lopez, capisco quello che sta vivendo, so cosa vuol dire non finire un lavoro, ti metti in discussione, ti fai mille domande e mille problemi, ecco, volevo solo essergli vicino”) ed ecco il Rossi-pensiero tramutato in azione: grinta, entusiasmo, nessuno sconto e nessuna carezza per farsi benvolere. Riprende Mancosu che sbaglia un appoggio, poi Buchel che esce male in un azione, manda quasi a quel paese Troianiello. La squadra incassa e corre: prima Rossi ha chiesto aiuto alla città. “Non dovete aiutare me, dovete aiutare loro” ha detto riferendosi ai giocatori. Lui andrà avanti così: “Faremo il massimo, poi tireremo una linea.” Benvenuto, Mister.

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