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RS – STADIO: Storia di una retrocessione annunciata – 12 mag

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Sono le 16,58 di domenica 11 maggio 2014 quando il Bologna ripiomba in Serie B. Almeno, questo è il momento ufficiale, quello che viene sancito dalla matematica. Ma la retrocessione ha radici molto più lontane, e soltanto adesso ci possiamo rendere conto che la salvezza era una speranza e niente più, infondata, che se fosse arrivata sarebbe stata pure – diciamolo – immeritata. Già, perché quando vinci appena 5 gare in un campionato non meriti di salvarti. Quando segni la miseria di 28 reti – 6 nelle ultime 14 gare – non meriti la Serie A. 
Come si sia arrivati a questo chi lo sa. La gara di ieri è il simbolo di un intera stagione. Contro una rivale diretta, quando vincere ti darebbe ancora speranza, e hai un uomo in più, trovi il gol soltanto per una botta fortunata di Morleo. E fatichi, fatichi, per essere pericoloso. Al punto di scoprirti, concedere fatalmente il fianco. Bum, 2 a 1, fine dei giochi.
E si che il pubblico ci aveva voluto credere. Contro ogni evidenza, contro ogni logica. Scordando quanto visto per un intero campionato. Un campionato dove il Bologna ha perso prima il suo uomo di maggior classe, poi quello più carismatico: Diamanti ceduto a mercato invernale chiuso in Cina, incredibilmente 4 mesi dopo ancora il capocannoniere (con 5 reti, non 20) della squadra. E meno male che potevamo farne a meno.
Diego Perez, poi. Crollato psicologicamente proprio quando sarebbe servita la sua esperienza, il suo carisma. Ma era destino che quest’anno andasse tutto male. Rolando Bianchi ad esempio: 3 reti, 2 in una gara sola. “Score” tremendo per qualsiasi centravanti, figuriamoci per chi doveva sostituire un certo Gilardino. Che non è stato riscattato perché, in pratica, il Genoa pretendesse che venisse pagato. Una delle tante colpe della società, sorda alle proteste della gente e incapace di muoversi sul mercato.
Ecco perché le lacrime di Kone a fine gara non servono a niente. Dispiace, perché è stato uno dei pochi a provarci, a far sognare il “Dall’Ara”. Ma il Bologna non è retrocesso ieri, ieri c’è stata solo l’ufficialità.
Il Bologna è andato in B molto tempo fa. 

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