Bologna FC
RS-STADIO: Tutte le parole del dopo-gara: Saputo, Tacopina, Mbaye, Mancosu – 23 mag
Che sia un uomo impegnato, Joey Saputo, nessuno lo mette in dubbio: è arrivato a Bologna mercoledì dal Canada, ha incontrato i responsabili di Larry Smith per parlare dello stadio (a giugno si rifarà tutto, la parola passa alla sovrintendenza, e poi toccherà anche al centro tecnico per i giovani) quindi in rapida successione il sindaco Merola e Luca Cordero di Montezemolo. Ieri era allo stadio, a vedere i suoi rossoblù superare un Lanciano mollissimo e prendersi il quarto posto che forse, alla fine, merita. Emozione per la prima vittoria vista “live” allo stadio? No, solo un applauso al gol di Mbaye e poi via, a parlare con l’assessore allo sport Rizzo Nervo, a immaginare un futuro per la squadra e la città migliore del piovoso presente. “La strada per la A è più lunga, ma resterò anche in caso di B” dice, e sono parole belle e importanti che rivitalizzano chi ancora può e deve crederci. In fondo il futuro è lì, lontano appena due scalini.
Nel grigiore (realismo?) generale come sempre si erge Joe Tacopina, che tenta di spazzare via i musi lunghi e le paure con la sua consueta carica: “Questo Bologna presto volerà” confessa a chi lo ascolta mentre lascia lo stadio. Joe lo abbiamo imparato a conoscere, è un entusiasta, uno che vive di emozioni: chiaro che nelle sue parole c’è un ottimismo esagerato, ma anche la consapevolezza che senza crederci le cose non avvengono. Ci crede pure Mbaye, che a fine partita dice che è giovane, che deve migliorare, e che dopo il gol è corso ad abbracciare Troianiello perché è stato quello che gli ha sempre detto di non mollare, di crederci. E anche se senza il suo tiro si rischiava di vedere il solito scialbo Bologna, il ragazzo senegalese arrivato a gennaio dall’Inter stupisce tutti: “Fisicamente stiamo bene”. Davvero?
Sfila via anche Mancosu. Ha cercato il gol pure oggi, lo ha trovato ma in fuorigioco. “Stadio” sostiene a più riprese che c’è una macumba su di lui, qualcosa che lui cerca di scacciare professando calma. Il gol? Lo vorrei, ma se non arriva pace, dice, e non si sa quanto sia vero e quanto invece ci sia la consapevolezza, a trent’anni, che non è facendone una fissa che arriverà. Anzi. “L’obbiettivo è più alto, è di squadra, molto più importante.” Solo che Spezia o Avellino che sarà i suoi gol aiuterebbero a raggiungerlo, quest’obbiettivo. Mancosu lo sa, e quando qualcuno suggerisce che si sia in qualche modo “tenuto i gol” per i play-off dice che lo spera: “Ma è chiaro che se avessi cominciato prima non mi sarebbe dispiaciuto”. Neanche a noi.
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