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RS-TUTTOSPORT: Juve Jovetic si può – 6 gen.-

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E’ mercato all’insegna della Juventus, quello che sta per partire (Federico Peluso tesserato pronti via e già messo a disposizione di Antonio Conte , Fernando Llorente di fatto blindato con un comunicato ufficiale inviato all’Athletic Bilbao), ma anche quello degli altri club italiani, che cominciano ad agitare le acque e a favorire tutta una serie di potenziali effetti domino.  Ad esempio non stanno passando inosservate, nelle stanze di corso Galileo Ferraris a Torino (o negli uffici dello Juventus Center, quando i vertici societari si spostano dalle parti di Vinovo) le mosse della Fiorentina in chiave Giuseppe Rossi : il trasferimento di Pepito in viola, infatti, contribuisce a riportare in auge le vecchie speranze bianconere di poter mettere le mani su Stevan Jovetic . Vecchio pallino dell’amministratore delegato Giuseppe Marotta e del direttore sportivo Fabio Paratici , con pieno avallo del tecnico Antonio Conte.  La scorsa estate ci furono i contatti con la Fiorentina, in maniera indiretta, in modo più netto con l’entourage del giocatore. Legatissimo a Firenze e ai colori viola, per carità, ma al contempo allettato dalla possibilità di andare a giocare nella squadra campione d’Italia, lottare per la Champions, raccogliere il testimone lasciato niente meno che da Alessandro Del Piero . Una eredità tecnica, ovviamente, ma anche in termini di immagine, popolarità. Furono necessari tutta una serie di incontri per chiarire la situazione, il più importante dei quali a fine luglio: Andrea Della Valle fece un blitz nel ritiro di Moena, parlò con l’attaccante, e poi comunicò urbi et orbi che «Jovetic non si muove, gli ho parlato e glie l’ho detto». Una affermazione tranciante che pose fine ad un tira e molla in parte fomentato anche dai tentennamenti dei vertici viola, che inizialmente Avance per l’attaccante già a luglio, a Firenze non la presero bene… Marotta proverà ad andare oltreparlavano sì di incedibilità, tuttavia specificavano che «per trenta milioni ci sediamo attorno a un tavolo» (il ds Daniele Pradé ), «introducevano il concetto di «offerte irrinunciabili» e via così. Quella perentoria affermazione di Della Valle pose fine alla questione e le schermaglie dialettiche tra Diego Della Valle e la famiglia Agnelli resero ancora più evidente il fatto che i margini di apertura erano decisamente scemati. 

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