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Zero falli, solo certezze: Beukema insegna a giocare pulito

Sam Beukema ottiene un primato, con 32 presenze e zero cartellini: un record di eleganza e correttezza per il Bologna.

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Sam Beukema e Jhon Lucumí durante Bologna-Monaco
Sam Beukema e Jhon Lucumí durante Bologna-Monaco (Fonte immagine: Bologna FC 1909)

In un calcio che spesso esalta la fisicità sopra ogni altra cosa, dove il fallo tattico è considerato una risorsa e la malizia difensiva un’arte, esiste un giocatore che ha deciso di riscrivere le regole non scritte del mestiere. Sam Beukema, classe ’98, difensore centrale del Bologna, è un’anomalia che profuma di eleganza. Un cavaliere che in 32 presenze in Serie A non ha mai conosciuto il colore del cartellino. Né giallo, né rosso.

Nessun altro calciatore “di movimento” nei Top 5 campionati europei della stagione 24/25 ha collezionato così tante presenze senza mai incappare in una sanzione disciplinare. Né un’ammonizione per gioco falloso, né un’espulsione per eccesso di foga. Sam gioca sempre, e gioca pulito.

Eppure, non si tratta di un difensore che guarda da lontano. Tutt’altro. Beukema è l’uomo a cui Vincenzo Italiano ha affidato la guida silenziosa di un reparto che si è trasformato in una delle migliori difese del campionato.

Beukema, la prestazione con il suo Bologna nell’ultima di Serie A

Prendiamo l’ultima sfida, quella contro l’Inter, in cui il Bologna ha tenuto testa alla capolista con organizzazione. Beukema è rimasto in campo tutti i 90 minuti. Nessuna sbavatura, nessuna esitazione. Solido e sobrio, ha chiuso la sua prestazione con 4 rinvii difensivi, 3 contrasti vinti su 3, 4 duelli aerei vinti su 6, e un eccellente 87% di passaggi riusciti (27 su 31). Un solo fallo commesso, uno solo subito. Zero polemiche, zero eccessi. Il tutto con 48 tocchi e una gestione del pallone da playmaker aggiunto.

Un record che fa da esempio

Il dato forse più sorprendente, però, è proprio quel numero tondo: zero. Zero cartellini. E qui la narrazione prende i contorni del simbolico, perché Sam Beukema è il manifesto di un’idea alternativa di difesa. Un difensore che non urla, non protesta. Marca, legge il gioco, anticipa. E soprattutto, rispetta.

Non è un caso che il Bologna sia una delle migliori difese della Serie A: la squadra subisce poco, ma soprattutto concede ancora meno. Italiano ha costruito un sistema in cui l’intelligenza tattica e il controllo sono valori fondamentali. Beukema incarna perfettamente questa filosofia: gioca con la testa prima ancora che con il fisico, e lo fa con una continuità che stupisce. Se l’arte di difendere è spesso associata alla guerra, lui ne ha fatto una danza. Precisa, efficace, pulita.

Beukema e il suo Bologna: perfezione difensiva?

Nel calcio moderno, dove ogni dettaglio è monitorato e ogni errore punito, Beukema sta dimostrando che si può essere decisivi senza essere aggressivi, centrali senza essere ruvidi. E questo, forse, è il suo più grande contributo a un Bologna che sogna in grande e lo fa con l’eleganza dei suoi interpreti migliori.

Se la perfezione non esiste, Sam Beukema ci sta andando terribilmente vicino.
E lo fa senza neanche sporcarsi troppo la maglia.

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