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Sandy Flash Back – 105 anni d’amore!!! – 3 Ott

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E pensare che non ci saresti dovuta arrivare… Dicevano che saresti scomparsa, c’era chi si auspicava la non iscrizione e il fallimento, senza pensare agli effetti devastanti che questo fatto avrebbe avuto… Sarebbero nati tuoi cloni in giro per tutta la provincia, le maglie rossoblu si sarebbero sprecate addosso alle squadre che avrebbero voluto prender il tuo posto, il tifo si sarebbe sgretolato tra chi seguiva una e chi l’altra, e avresti dovuto dar l’addio quasi sicuramente per sempre ai grandi palcoscenici, alle grandi del calcio, che quando le batti, mi fai provare i migliori orgasmi che abbia mai avuto in vita mia!!!
E invece siamo qua, 3 ottobre 2014, giorno del tuo compleanno, giorno in cui fai 105 anni di storia, passati tra il top e tra gli abissi, affondando e resuscitando più volte, ma sempre con la tua dignità tipicamente bolognese, sorridendo al passato più buio e prendendo coraggio e buoni propositi per il futuro.
Appena tre settimane fa, una vicina di mia nonna ha festeggiato i 100 anni, e andando a farle gli auguri le ho detto “Oh Nena, eri già vecchia quando son nato” e così è anche per te, perchè nel 1986, ventotto anni fa, mentre io vedevo la luce nella maternità di Via D’Azeglio, tu avevi già 77 anni, e avevi già scritto molta della tua storia…
L’inizio, i successi, gli scudetti, la presidenza Dall’Ara, la grande crisi dopo la guerra e quel tricolore a lungo inseguito dal presidentissimo e che sei riuscita a conquistare per l’ultima volta 50 anni fa, purtroppo con tre giorni di ritardo per far festeggiare anche Dall’Ara, che ci lasció per un attacco di cuore. Ma anche gli anni bui, la lenta discesa dello squadrone, la prima retrocessione, il ritorno in A, e di nuovo la B, con il fallimento dei presidenti Gnudi e Gruppioni e dei Casilliani, la maledetta C1, le trasferte di Leffe e Crevalcore, l’arrivo dell’altro presidentissimo Gazzoni, Ulivieri e la sua squadra operaia che ti riportano in serie B e…
E qui le nostre strade si uniscono, infatti è in quel pomeriggio del 19 maggio 1996, quando affronti la Lucchese nel bel mezzo del “Torneo dei Bar” che io ti incontro per la prima volta… Ero lì, nei distinti laterali assieme a mio padre, quando i miei occhi si illuminarono, lo stadio pieno, le maglie rossoblu in campo, e una squadra che vinceva e convinceva, il rigore di Scapolo ed il gol di Valtolina, è bastato poco per prendere un bambino che aveva sempre ripetuto “Ma a me il calcio fa schifo” e farlo innamorare, fargli sentire il rossoblu addosso per sempre e fregarlo!!! Perchè dico fregarlo?! Perchè è stato così, un po’ come quando incontri una bella ragazza in discoteca, tutta truccata e “tirata da corsa”, la porti a casa, ci vai a letto, poi la mattina dopo ti svegli e ti chiedi chi sia quella persona sdraiata a fianco a te tra le lenzuola, il trucco non più in faccia ma sparso sul cuscino, il push up che appoggiato sul pavimento non tiene più su le curve perfette della sera prima, il rigagnolo di bava che esce dalla bocca aperta e russante e un odore di alcool misto fumo che arriva dalla gola, così mi hai illuso tu…  Prime 2 partite allo stadio, prime 2 vittorie della mia vita, Lucchese annientata e gol all’ultimo respiro contro il Chievo, vittoria del campionato e promozione in serie A, per un bambino è un attimo lasciarsi prendere ed illudersi, credere di aver tra le mani la squadra più forte che ci sia, che continuerà a vincere sempre ed ovunque, salvo poi col passare del tempo scoprire che quella era solo un illusione, che ci son tante squadre più attrezzate e più danarose, che le sconfitte si nascondono dietro ad ogni angolo, e che da un momento all’altro puoi ritrovarti al punto di partenza, quella serie B che avevo solo assaggiato da neofita; scoprire che il calcio non si gioca solo su quel rettangolo verde, ma che una parte importante di quello sport si gioca negli uffici, tra le scartoffie e i bilanci, e che un’altra parte, un po’ più oscura si giocava tra le Sim card di tanti telefonini; che il calcio non è solo gioia, festeggiamenti e vittorie, ma anche arrabbiature, imprecazioni, bestemmie, parolacce, pianti, disperazioni, litigate e giornate passate col muso e con la voglia di star lontano da chiunque perchè la palla tirata dal tuo attaccante ha preso il palo mentre quella dell’avversario è entrata in porta!!!
Ma a volte succede che, nonostante tutto, quando apri gli occhi e vedi quella sconosciuta sul tuo letto, trovi dolce quel rigagnolo di bava, ti perdi a guardare quel faccino struccato, trovi attraente anche quel corpo così normale senza il push up, e che accarezzandole i capelli ti rendi conto che a te piaccia la normalità, non cerchi l’eccezione o la perfezione, che qualche difetto non sia poi così male, perchè son quelli che ci rendono speciali e diversi dagli altri, che le top-model fatte con lo stampino non siano quello che fa per te, e che ogni tanto qualche rotolino nel punto giusto o qualche imperfezione ci voglia, e svegliandola con un bacio ti innamori di lei, iniziando una storia fantastica partendo da un’illusione ma ben contento di essere tornato nella normalità, proprio come successe a me, che mi innamorai di te nonostante tu non sia la più forte e la più bella di tutte, nonostante che sei piena di imperfezioni, e che i dolori son molto più delle gioie, perchè quello che importa è che tu sia la più bella per me, e che già poterti vivere, poter entrare al Dall’Ara a vederti e tifarti mi riempia di gioia, mi faccia passare i brutti momenti o mi regali un attimo di pace e di sfogo nei periodi più bui!!!!
Ti amo mio caro Bologna, ti amo quando mi fai gioire, festeggiare, quando giochi partite indimenticabili e quando mi fai sentire il migliore di tutti, ma ti amo anche quando mi fai urlare, sbraitare, piangere, bestemmiare ed andare l’umore sotto terra, perchè tu sei diverso dalle altre, migliore o peggiore non so, ma diverso ed è questo quello che mi ha fatto perder di te, e ha piantato per sempre il sangue rossoblu dentro le mie vene da quel lontano pomeriggio del 1996…
E se potessi tornar indietro a quel giorno, trovarmi davanti allo stadio, con mio padre che mi guarda e mi chiede “Sei davvero sicuro di voler andar a veder la partita?!” Direi altre 1000 volte di si, perchè non voglio perdermi tutte le emozioni che m’hai fatto provare in questi anni!!!!!
Quindi, auguri mio caro Bologna, auguri per i tuoi 105 anni, e grazie di esserci, di far parte della mia vita e di renderla sempre più speciale!!!!
Auguri amore mio, mio cuore, mia squadra e mia passione, e sperando che tu ritorna ai trionfi di una volta, altri 100 di questi giorni, perchè la tua storia non finisca mai, e continui a far innamorare generazioni di tifosi proprio come tu hai fatto con me!!!!!!

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