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Sandy Flash Back – Gli insegnamenti della Play Station – 23 Feb

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Quante volte si sente dire che i videogiochi sono diseducativi, che incitano alla violenza e che, pian piano, stiano creando una generazione di zombie che preferisce starsene in casa con un joypad in mano piuttosto che uscire a giocare all’aria aperta. In questi discorsi non mi piace inserirmi, preferisco lasciar le persone col proprio pensiero continuando comunque a passarmi ore ed ore davanti alla Play Station, anche perché, al contrario di quanto dicono in molti, a me la consolle ha insegnato una grande verità: ogni giocatore và messo nel suo ruolo!!! Anni passati a muovere i miei calciatori preferiti giocando a Pes o FIFA mi hanno insegnato che, nel momento in cui decido la formazione da mettere in campo, la cosa che devo sempre ricordarmi di fare è mettere ogni calciatore in uno dei ruoli che nel videogioco gli son stati assegnati, altrimenti il suo valore si abbasserebbe facendolo diventare un giocatore inutile per la tua squadra. Questa è una delle grandi lezioni che le mie ore da gamer m’hanno dato, peccato purtroppo che, nonostante gli anni d’esperienza, quel giorno a Genova Ulivieri non seguì questo insegnamento…

Era il 13 aprile 2007 e, al Marassi, il Bologna affrontava il Genoa per la trentaquattresima giornata del campionato di serie B. I felsinei si trovavano staccati di 5 punti dai grifoni e in piena emergenza a causa di infortuni e squalifiche, ma nonostante ciò, Ulivieri decise di far la mossa a sorpresa: Daino centrocampista centrale davanti alla difesa!!! Ecco, tenetevi bene a mente questa cosa perché, nonostante durò solo 45 minuti, ancora oggi, ad anni di distanza, rimarrà una delle mosse più sbagliate compiute da un allenatore del Bologna, ai tifosi rossoblù che videro quella partita capita a volte ancora adesso, durante la notte, di svegliarsi impauriti e tutti sudati perchè la loro mente gli ha fatto rivivere questo incubo!!! 

Bastarono solo 3 minuti alla squadra ligure per passare in vantaggio… Daino invece che rinviare il pallone perse tempo dentro l’area, arrivò Di Vaio che gliela rubò e servì perfettamente Leon che, di prima, buttò la palla alle spalle di Antonioli. Per i primi venti minuti fu come se il Bologna non fosse neanche in campo, schiacciati dai genoani padroni del gioco, fino a quando i liguri non allentarono un po’ la morsa e i felsinei riuscirono a rendersi pericolosi, prima reclamando un rigore per un fallo di mani in area, poi con Fantini che di testa impegnò seriamente Rubinho.

Nel momento migliore bolognese però i grifoni raddoppiarono… al trentasettesimo Leon dalla destra crossò perfettamente in mezzo e Di Vaio, di testa, sovrastò Brioschi segnando il raddoppio. 

Al quarantaduesimo invece, ecco che tornano di moda le mie ore passate alla Play Station… quando mi capita di aver un fallo laterale a favore vicino all’area avversaria attuo sempre il solito schema: batto verso l’uomo più vicino, me la faccio restituire e di prima crosso in mezzo per un colpo di testa di un mio attaccante… Il Genoa segnò il 3 a 0 esattamente in questo modo, con Gasparetto che girò in porta un perfetto cross di Fabiano.

Nel secondo tempo Ulivieri tentò di risistemare la sua squadra inserendo Morosini al posto di Brioschi e riportando Daino nel suo ruolo naturale ma, tolto una clamorosa occasione sui piedi di Marazzini servito sul filo del fuorigioco da Meghi e neutralizzata da Rubinho, il Bologna mantenne un semplice possesso palla senza mai impensierire la squadra di casa. La partita finì, il Genoa volò a più 8 in classifica sui felsinei con i play-off che si facevano sempre più a rischio per tutta la serie B e per Ulivieri si aprirono le porte per il secondo esonero da parte di Alfredo Cazzola che lo sostituì con Cecconi.

Amati, odiati, bistrattati, i videogiochi e le varie consolle hanno sempre più preso piede nelle case di quasi tutti noi, c’è chi li usa come passatempo, chi ci perde delle ore e chi, non sapendoci giocare o non trovando piacere ad aver un joypad in mano, trova ogni modo per denigrar loro e chi ci gioca ma, nonostante tutto quello che si può dire riguardo a loro, a me rimarrà per sempre il grande insegnamento che m’hanno dato: se un giocatore ha un suo ruolo deve giocare li, altrimenti… beh, gli effetti del ruolo sbagliato li abbiamo visti tutti noi, quella sera, a Genova!!!

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