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Bologna FC

Sandy Flash Back – Ho sbagliato la busta oh mio Dio – 20 Giu

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La grande novità del calciomercato 2014 è la cancellazione delle comproprietà. Da questa stagione infatti, non sarà più possibile comprare un giocatore a metà tra due squadre, si potranno solo rinnovare quelle già in atto per un’altra stagione, quindi queste saranno le ultime 2 stagioni in cui ci sarà il rituale delle buste. Quel rituale che ti tiene in ansia una giornata, in cui speri che la tua squadra riesca a “fregare” la comproprietaria del cartellino di uno dei tuoi giocatori preferiti e ad aggiudicarselo, tenendoti tutto il giorno attaccato a internet o alla televisione speranzoso e in attesa di notizie.

Quando si parla di buste a Bologna, non si può non pensare al 24 giugno 2011, e alla busta fatale per Emiliano Viviano, coi rossoblu convinti di aver battuto l’Inter e di essersi aggiudicati il portiere, prima che Pedrelli si rendesse conto del clamoroso errore che aveva fatto, sbagliando a scriver la cifra, e quindi facendo perdere il giocatore alla sua società. Molto si è parlato di questo episodio, son state fatte ricostruzioni, qualcuno credeva e qualcuno no a questa versione, son uscite le solite tesi del complotto, ma quello che in realtà m’ha sempre più incuriosito era pensare a come potesse essere stato il viaggio di ritorno in macchina da Milano a Bologna, con i nostri 4 dirigenti da prima euforici, poi distrutti da quello che stava succedendo. 

C’è una canzone che mi fa pensare a questo episodio, a questo viaggio… Ogni volta che ascolto “Rotta per casa di Dio” degli 883 non riesco a far altro che a ripensare al viaggio di questi 4 “amici”, e per spiegarvi il perché proviamo a fare come a scuola, dividiamo il testo della canzone in parti e facciamone la parafrasi passo dopo passo….

 

“Si era detto otto e mezzo puntuali al bar

però lo sapevamo già

che tra una cazzata e l’altra c’è Cisco che

passa in bagno un’eternità

tutti in macchina la festa è lontana e poi

là le tipe ci aspettano

“oh ragazzi, tranqui, questa è una botta sicura

basta che non ci perdiamo”

Rotta per casa di Dio

stiamo volando alla festa

Rotta per casa di Dio

e siamo già là con la testa

E le troveremo già sulla porta e poi

con il tacco alto e la gonna corta e noi

con il groppo in gola e il cuore che batte

le faremo ballare per tutta la notte”

 

Bagni, Guaraldi e Setti, si erano dati appuntamento con Pedrelli al bar della sede del calciomercato, ma il segretario, sempre molto meticoloso, controllava  e ricontrollava tutte le carte, mettendoci sempre un eternità a sbrigare tutte le pratiche burocratiche e facendo ritardar tutta l’allegra comitiva. Appena tutte le carte furono pronte, e il segretario fu sicuro di quello che aveva fatto, raggiunse gli altri 3, ed Albano, euforico per quello che stava succedendo incitó i suoi compagni di viaggio a salire in fretta in macchina, Bologna era lontana, ed i giornalisti sarebbero stati sicuramente ad attenderli ai cancelli di Casteldebole per parlare di questo affare e lodarli, il Bologna aveva tenuto testa all’Inter e si era aggiudicata il secondo portiere della nazionale. I quattro festeggiavano, si davano buffetti e pacche sulle spalle, urlavano, cantavano e ballavano sembrando le Serebro nel video di “Mama Lover”, ridevano, scherzavano e si prendevano in giro, immaginando l’arrivo trionfale a Casteldebole, i giornalisti davanti ai cancelli con in mano taccuino e penna a stilo pronti a raccogliere le loro dichiarazioni a caldo, e loro che lodandosi di quello che avevano appena fatto, avrebbero riempito i giornali del giorno dopo autocelebrandosi tutta la notte.

 

“Cisco addocchia la cartina poi dice “No!

Stiamo andando fanculo!

Te l’ho detto dovevamo girare là

guarda sono sicuro

lo sapevo che sarebbe finita così

siamo teste di bipbipbip noi!

Basta uscire più di dieci chilometri

che noi bipbipbip ci perdiamo”.

Rotta per casa di Dio

ci stiam perdendo la festa

Rotta per casa di Dio

e stiamo uscendo di testa

non le troveremo più sulla porta e poi

niente tacco alto né gonna corta e noi

con il groppo in gola e il cuore che batte

ci faremo menate per tutta la notte”

 

Nella macchina l’euforia è ai livelli massimi, tutti allegri e felici, continuano ad esultare, fuorchè una persona… Pedrelli, nel suo seggiolino posteriore sembra preoccupato, ha gli occhi accigliati, guarda fuori dal finestrino pensando e ripensando, fino al momento in cui ha un sussulto, sbianca, si irrigidisce ed urla “No! Ho sbagliato fanculo!!!! Quella cifra la dovevo scrivere là, scusate sono sicuro!!!” Dai sedili davanti gli risponde il vice presidente abbattuto “Lo sapevo che sarebbe finita così, siamo solo nanetti noi!!!” Mentre il presidente, per risollevare il morale butta li un “Non ci ha distrutto Zanetti a noi, e non sarà la busta di Viviano!!!”. Ma il segretario, sempre più disperato, inizia a ripensare all’arrivo trionfale che avrebbero avuto a Casteldebole ma che purtroppo non ci sarà più, niente giornalisti davanti ai cancelli, niente taccuini ne penne stilo pronte a rubare tutte le loro dichiarazioni, ma solo loro 4, che invece di salutarsi battendosi un cinque e festeggiando, avrebbero continuato a disperarsi per tutta la notte!!!!

 

“Con le facce tese tutti incazzati neri

e con le pive nel sacco

persi in queste strade che sembrano sentieri

stanotte niente di fatto

avvistiamo da lontano un cavalcavia

ci sarà un’autostrada là

appena entrati dal casello come per magia

ecco appare un autogrill.

Rotta per casa di Dio

ci siam fottuti la festa

Rotta per casa di Dio

però che notte diversa

tutti con in mano birra e Camogli noi

senza fidanzate troie né mogli

quattro deficienti a fare cazzate

come non succedeva da un pacco di tempo.

Rotta per casa di Dio

ma chi la caga la festa

Rotta per casa di Dio

stanotte non l’abbiam persa

tutti con in mano birra e camogli noi

senza fidanzate troie né mogli

quattro deficienti a fare cazzate

come non succedeva da un pacco di tempo.”

 

L’umore dentro la macchina è sempre peggiore, i mugugni crescono sempre di più, le urla di gioia si son trasformate in imprecazioni e insulti, ma ormai il danno è fatto, si poteva tornare con un portierone tra le mani invece si è tornati solo con qualche spicciolo. Finalmente il casello dell’autostrada, e dritto veloci a Casteldebole, nessun giornalista ad attenderli, i nostri 4 compagni di viaggio si son “fottuti” la festa. E a questo punto, per il finale, la canzone e la nostra storia prendono strade differenti, non assomigliandosi più, infatti se i ragazzi della canzone riuscivano ad esser felici nonostante tutto, i nostri viaggiatori no, potevan tornare da eroi e invece quell’errore nella busta li segnerà per un bel po’, sopratutto a Pedrelli, che a causa di quella cifra sbagliata perderà il posto di lavoro nel club di cui era stato tifoso fin da bambino, e che per molto tempo potrà canticchiarsi fra sè e sé… 

“Ho sbagliato la busta oh mio Dio

La cifra non era questa

Ho sbagliato la busta oh mio Dio

L’Inter sta facendo festa

Non avremo più Viviano tra i pali noi

Ma lo svizzero che dopo un anno ci lascerà e poi

Tra i nostri pali Agliardi e Curci proveran le parate

Ma per due stagioni faran solo cazzate!!!!”

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