Bologna FC
Sandy Flash Back – I miei bomber…i miei amori – 11 Luglio
Va bene, lo ammetto, non sono un ragazzo fedele, vivo grandi amori, mi ci butto dentro a capofitto, ma non riesco a dire di no a storie clandestine o a qualche scappatella, ma la colpa non è mia, io provo a resistere, ma resistere davanti a certe giocate o a certi gol mi diventa impossibile purtroppo…. eh si, avete letto bene, giocate e gol, perchè gli amori di cui vi voglio parlare ora non sono amori verso ragazze o donne, ma altri tipi di amori, profondi uguali e se vogliamo molto simili a quelli che si posson provare per la propria fidanzata…
Iniziò tutto in quel “maledetto” pomeriggio del 2 giugno 1996…. Era la mia seconda partita vista dal vivo dai distinti dello stadio, era la penultima giornata di campionato, quasi alla fine del “torneo dei bar”, il Bologna vincendo sarebbe stato promosso matematicamente in serie A, ma il risultato continuava a non sbloccarsi e tutti erano ormai certi che la festa promozione si sarebbe dovuta rinviare di una settimana, fino a quando….
Fino a quando, al novantaquattresimo minuto, Doni dalla destra lascia partire un cross perfetto per la testa di Bresciani, l’incornata è perfetta, la palla è in rete, lo stadio scoppia ad esultare, tutti i rossoblu si lanciano in una grande ammucchiata generale vicino alla bandierina e il tabellone inizia a scrivere solo una lettera, A!!!!!!
Fu così che nacque il mio primo amore verso un giocatore, un giocatore che fino ad un attimo prima neanche conoscevo, ma che in quel momento avrei tanto voluto avere al mio fianco per abbracciarlo e riempirlo di baci. Giorgino Bresciani ci aveva appena riportati in serie A, mi aveva regalato la mia prima promozione alla mia seconda partita da tifoso rossoblu, ed era entrato di diritto nella mia lista dei bomber rossoblù che mai dimenticherò!!! Ma il buon Giorgino fu solo solo una sbandata, un primo veloce amore, come una storia estiva, grande amore e grandi promesse fin che si è in vacanza poi, tornati ognuno a casa propria e alle proprie vite, pian piano ci si dimentica dell’altra persona e si apre il cuore a chi verrà dopo… E così fu per me, perchè quel calcio mercato mi portò via Bresciani, ma allo stesso tempo mi portó un ragazzone altissimo e biondissimo, come tutti gli svedesi. Con Andersson fu amore quasi a prima vista, lui era il supereroe sempre pronto ad aiutarti nei momenti di maggiore pericolo, quando eri schiacciato nella tua area non avevi bisogno di tante idee o di tante giocate, bastava lanciare una palla lunga e alta, che il nostro gigante la faceva sua o la spizzicava per qualche compagno pronto a partire in contropiede. Ma nell’estate del 1997 ecco che ebbe inizio la mia prima storia clandestina, il mio primo tradimento prolungato… Non riuscii a resisterle, era la più bella, quella sempre in vestito e tacchi alti, sempre truccata perfettamente e coi capelli sempre in ordine, era Roberto Baggio!!! Come fai a non innamorarti di lui quando indossa la maglia della tua squadra? E io feci esattamente questo, persi totalmente la testa per il codino, fu un anno di passione, un anno di gioie spesso condivise anche dal mio primo amore Kennet, fino a quel giorno, il giorno più brutto della nostra storia, il giorno del suo tradimento…. Roberto Baggio arrivando a Bologna aveva giurato amore eterno alla squadra, aveva giurato di rimanere qua per sempre, e io già a sognare i nostri tanti anni assieme, e invece nell’estate del 1998 ci fu il tradimento che interruppe bruscamente la nostra storia. Decise che era ora di cambiare, e proprio come le donne che scelgono di andare col ragazzo più ricco e col macchinone, lui andò all’Inter perchè ancora troppo attratto dal desiderio di giocare la Champions league. Facciamo un piccolo passo indietro, perché durante quel campionato un’altra figura stava entrando nella mia testa. Lui era come quella ragazza che viene nella tua stessa scuola, che vedi tutti i giorni e che ritieni bellissima, forse troppo per sperare di aver qualcosa con lei, e rimani li, in disparte a guardarla e ad aspettare se mai lei si accorgesse di te e facesse il primo passo, per fare un esempio canoro, la ragazza di cui parla Max Pezzali in “6 un mito”, la più bella ma irraggiungibile… Ma di lui parleremo dopo, ora torniamo all’estate del 1998, al tradimento di Roberto Baggio e alla mia storia d’amore ancora in piedi con Andersson, che a questo punto sembrava salva. Ma il pericolo era proprio dietro l’angolo, perchè la ragazza stupenda ha sempre un amica, un po’ più bruttina magari, ma che affascinata dalle buone referenze raccontate dall’amica, decide di buttarsi tra le tue braccia. E così fu, perchè per un numero 10 che se ne andó, un altro numero 10 arrivó, molto più fedele del precedente. Beppe Signori, dovendosi rigenerare e ritrovare, seguì le orme di Baggio e si tuffó a capofitto nel mondo rossoblu, incantandoci con i suoi gol e facendomi tradire lo svedesone per la seconda volta. Portai avanti le due storie in parallelo per 2 anni, poi Anderson decise che aveva fatto il suo tempo sotto le due torri e partì per un’altra nazione ed un’altra squadra, e io, rimasto single dal mio primo amore, decisi che era arrivato il momento di trasformare la mia storia clandestina in ufficiale, innamorarmi perdutamente di Beppino e giurargli fedeltà eterna, finchè lui avesse voluto. Ma così purtroppo non fu, riuscii a resistere un annetto e mezzo nonostante l’arrivo di Julio Cruz a prendere il posto di Andersson, ma poi il mio cuore si divise un’altra volta. Al suo primo anno in rossoblu l’argentino era troppo lento e spaesato per conquistarmi, sbagliava troppo, sbagliava troppi gol, e io guardavo con sempre più ammirazione e amore il mio Signori, ma poi, quando Cruz decise di svegliarsi e iniziare a segnare, ecco che la mia mente iniziò a viaggiare di nuovo, mi accorsi che di buono in Sudamerica non avevano solo i sederi, e mi innamorai anche del Jardinero, iniziando la mia ennesima storia clandestina. Tutto filó liscio fino all’estate 2003, poi colui che mi portó via Baggio anni prima, ci riuscì anche con l’argentino, la Champions attira sempre chiunque purtroppo. Ma il peggio successe l’estate dopo… Nel 2004 anche Beppino Signori decise di lasciare Bologna, e io m ritrovai solo, single e col cuore spezzato!!! Proprio come alla fine di tutte le più grandi storie d’amore fu durissima riprendersi, mi ci vollero anni di solitudine per tornarmi a fidare di qualche bomber, non mi lasciai mai convincere dai vari Bellucci, Tare, Marazzina o Dino Fava, e nonostante i loro gol non riuscivo a fidarmi di loro e a donargli il mio amore; questo fino all’Agosto del 2008, quell’estate si avveró il mio sogno!!! Vi ricordate della ragazza di cui vi avevo accennato prima, quella che vedi sempre ma che hai paura di avvicinare, che sogni solo perchè credi di non essere alla sua altezza?! Beh, a volte succede che sia la ragazza a fare il passo verso di te, e così fu quell’estate, proprio come nella canzone di Max Pezzali il mio “mito” decise di far iniziare la nostra storia, Marco Di Vaio aveva deciso di vestire rossoblu!!!! Fu una storia bellissima, intensissima, la più importante che abbia mai avuto, finalmente dopo tanti anni i miei sogni si avveravano, e per 4 anni potei esultare con lui ad ogni suo gol, potei coccolarmelo e difenderlo nei suoi momenti peggiori. Ma come tutte le storie d’amore anche questa purtroppo finì, Marchino decise che era ora di cambiare aria e partì verso il lontano Canada. Io distrutto non riuscii mai ad affezionarmi veramente a colui che aveva preso il suo posto, non riuscii mai ad innamorarmi totalmente di Gilardino, certo mi esaltai con lui, festeggiai ad ogni suo gol, ma era diverso, non me la sentivo più di lasciarmi andare, proprio come quando finisce una storia d’amore lunga e importante, molto spesso ci si butta tra le braccia di una donna e la si usa solo per provare a dimenticare la ex, pur rendendosi conto che non potrà mai prendere il suo posto. Ecco, il mio anno con Gila fu così, lo sfruttai sperando di dimenticare, vissi i miei 15 amplessi pur sapendo che non ci sarebbe mai stato niente di serio tra di noi. Ed ora?! Ed ora con Gila ormai perso, ecco che arriva Rolando Bianchi… Chissà se riuscirà mai a conquistarmi veramente o saranno anche con lui solo “amplessi fini a se stessi”, spero solo che saranno più di quelli vissuti col Gila e per molti più anni!!! Comunque, se chi ben comincia è già a metà dell’opera, Rolando è già molto vicino a conquistare il mio cuore, sono impazzito alla notizia della sua firma, e son carichissimo e impaziente di veder la sua grinta sul campo da gioco!!! Beh, se son rose….
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