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Sandy Flash Back – Il gol mancante – 9 Mag

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Voglio immaginarmelo così Di Vaio, mentre era in macchina, da solo, e stava tornando a casa nel tardo pomeriggio di quella domenica di inizio giugno. La sua squadra, il Bologna aveva appena battuto il Catania per3 a1 con i gol di Mingazzini, Terzi, Di Vaio e Morimoto per il Catania, e si era appena conquistata la salvezza in serie A, l’allenatore Papadopulo si era guadagnato uno striscione con la sua foto vestito da pontefice e la scritta “Habemus Papa”, e Ibrahimovic aveva appena vinto la classifica dei cannonieri con 25 gol, davanti al duo Milito-Di Vaio fermi a quota 24. 

“Mancava un gol, un solo gol” pensava, tirava un pugno al volante e ripartiva “Potevo vincer la classifica, essere il miglior marcatore generale oltre che il miglior marcatore italiano, e invece…. Con tutte le occasioni che ho avuto oggi son riuscito a segnarne solo uno di gol, e Ibra ha preso il volo”, ripeteva fra se e se.

Marco Di Vaio era rinato in quella stagione, era tornato il vecchio bomber di razza di una volta, aveva conquistato tutto il popolo rossoblu e aveva salvato la squadra praticamente da solo, grazie ai suoi gol, 24, che peró non gli regalarono nè la soddisfazione della conquista della classifica dei marcatori, nè di una chiamata in nazionale. Certo, la gioia per la salvezza era tanta, dopo un anno così tribolato, le tante sconfitte, i 3 cambi di allenatore, arrivare salvi in fondo al campionato fu quasi un impresa, ma quel solo gol mancante proprio non gli dava pace. Se la prese con la fortuna, se la prese col portiere del Catania che più e più volte gli aveva negato la gioia della doppietta quel pomeriggio, poi ripensó a tutto il campionato, ripensó alle occasioni mancate, e gli venne in mente quell’episodio, gli venne in mente quel rigore, gli venne in mente quel pomeriggio di dicembre e quella decisione… 

Era il 13 dicembre, il Bologna giocava in anticipo il sabato alle 18 contro il Torino una delicata sfida salvezza, e in quel momento si trovava in vantaggio per3 a2, quando Bernacci, travolto in area da Sereni, si guadagnó il rigore del possibile4 a2. Tutti pensarono “Lo tira Marchino”, ma non lui, che consegnó il pallone all’attaccante romagnolo, incaricandolo del rigore. Doveva ancora sbloccarsi in quel campionato Bernacci, e Di Vaio pensó che quella poteva essere l’occasione giusta, per farlo sbloccare e magari fargli trovare la svolta della stagione, facendo risvegliar l’airone e trovando in lui un ottimo gregario la davanti, che gli avrebbe dato una mano a suon di gol per far salvar la formazione rossoblu. Il giovane Marco segnó, ma purtroppo la svolta della stagione non arrivó, e per lui quel rigore rappresentó solo un momento di gioia in un grigissimo campionato, solo la possibilità di poter scrivere il suo nome tra quello dei marcatori rossoblu della storia, mentre per il Marco più vecchio avrebbe potuto significare molto di più a giochi fatti… Sarebbe potuto essere quello il gol mancante, quello che gli avrebbe fatto annullare il divario con Ibrahimovic in classifica e che lo avrebbe potuto far diventare re dei cannonieri italiani!!!!

Parcheggió la macchina, la spense, tolse la chiave e un attimo prima di scendere pensó “E chissene frega della classifica marcatori!!! Le vere gioie sono altre, la salvezza col Bologna, il giro d’onore sotto la curva con mia figlia in braccio, i miei compagni che mi portano in trionfo, e magari se Bernacci grazie a quel gol si fosse “svegliato” una volta per tutte, avrei potuto aver la possibilità di esser felice per aver dato il via alla carriera di un ottimo attaccante italiano!!!! Che si fotta la classifica marcatori, quel gol e tutti sti giornalisti che continuano a chiedermi quanto mi dispiaccia per questo gol di distanza, ho guadagnato di più in questo anno che un misero traguardo personale, ho guadagnato l’amore di una città splendida e di una tifoseria fantastica che m’ha sostenuto dal primo giorno qua e mi ha amato alla follia, e che spero aver ricambiato nel migliore dei modi, regalandole la salvezza…. Fanculo la classifica dei marcatori, io ho l’amore di Bologna, e mi basta!!!!!”

 

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