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Sandy Flash Back – Il momento di volare – 16 Mar

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Durante il campionato di ogni squadra che sta cadendo rovinosamente verso la serie B c’è sempre un momento in cui un tifoso, illudendosi dopo aver visto un paio di partite discrete, pensa “Stiamo iniziando ad ingranare, ora ripartiamo e ci salviamo anche quest’anno” e, prima di questa partita, anch’io quella stagione pensai proprio questa cosa…

Era il momento giusto, finalmente si era iniziato ad ingranare, la squadra era ripartita, aveva iniziato a giocare, aveva portato a casa le sue prime vittorie in campionato e, quella sera, contro l’ultima in classifica, era il momento di giocare la partita perfetta, di giocare la partita della svolta, il momento di dare continuità, il momento di volare verso la salvezza!!!

Nella stagione 2013/14, dopo l’inizio disastroso di campionato e dopo la sconfitta per 4 a 1 in casa col Verona il Bologna sembrò sul punto di cambiare marcia, nonostante la sconfitta dominò per novanta minuti contro il Sassuolo, vinse in casa contro il Livorno e replicò, tre giorni dopo, in trasferta a Cagliari mostrando anche sprazzi di bel gioco. 

Era il 4 novembre del 2013, era un piovoso lunedì sera, ed il Bologna era chiamato a dar continuità, era chiamato alla prova del nove, era chiamato a dimostrarsi in grado di sconfiggere l’ultima squadra della classifica per tirarsi fuori, dopo 9 punti in una settimana, quasi definitivamente dalla zona retrocessione ma non andò come tutti speravano e si aspettavano… le due squadre praticamente quella sera non scesero in campo!!! C’era troppa paura su quel prato, c’era troppa pressione addosso a quei giocatori, i ventidue in campo preferirono non rischiare e la partita si rivelò una delle più brutte da quando io ho memoria…

Novanta minuti praticamente di niente, novanta minuti di noia, un normale 0 a 0 contro il Chievo che si sarebbe potuto benissimo confondere nei ricordi dei tifosi con qualsiasi altra partita contro quella squadra se non fosse per il fatto che quest’incontro si dimostrò di così grande interesse da essere posticipato al lunedì sera, quando tutta Italia avrebbe potuto guardarla senza distrarsi dalle partite sugli altri campi.

Nel primo tempo le “occasioni più importanti” furono una per parte e capitarono sui piedi di Sardo prima e sulla testa di Cristaldo poi, con lo stesso risultato: pallone fuori di almeno quattro metri dallo specchio della porta.

Il secondo tempo invece se si può fu anche peggio del primo, palloni giochicchiati a centrocampo, passaggi su passaggi, palle perse, fino a quando Bianchi, quasi allo scadere, lanciato solo davanti a Sorrentino sbagliò tirando sull’estero della rete il pallone del vantaggio e della vittoria felsinea.

Quando l’arbitro fischiò fu quasi un sollievo per i tifosi di entrambe le squadre, finalmente quella tortura era finita, non si doveva più assistere a quello spettacolo di dubbio gusto e si poteva guardare speranzosi al futuro del campionato, con Sannino che rimase saldo sulla sua panchina del Chievo e con i rossoblu che si dovettero accontentare di 7 punti invece che 9 in una settimana, non male comunque, per dar continuità alla propria corsa verso la salvezza.

Era il momento di iniziare a volare, era il momento di dare una svolta al campionato ma, come ormai i rossoblu ci hanno insegnato da anni, lo topparono, non riuscendo più a dare, nè quella sera nè nelle partite successive, in cambio di rotta decisivo a quella nave che naufragava dritta verso la serie B…

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