Bologna FC
Sandy Flash Back – L’atleta di Cristo – 11 Apr
Da anni il Bologna nel mercato di gennaio non fa grandi manovre, sui giornali girano voci all’impazzata di possibili nuovi acquisti e grandi colpi, ma ogni anno il tifoso rossoblu rimane puntualmente deluso dall’immobilismo della squadra nel mercato di riparazione. Nella stagione 2004/05 le cose peró andarono diversamente, quel gennaio infatti i rossoblu fecero il colpo che gli avrebbe puntellato la difesa e li avrebbe condotti alla salvezza…. Per giorni e giorni si era parlato dei possibili arrivi di Materazzi dall’Inter e del ritorno di Beppino Signori, ma i dirigenti rossoblu in realtà puntavano più in alto, volevano solo il meglio, ed il meglio arrivò!!!!
Da Torino sponda granata arrivó l’attaccante Marco Ferrante, mentre dalla sponda bianconera arrivó il grande acquisto, arrivó il difensore che avrebbe sistemato tutti i problemi, arrivó lui, Nicola Legrottaglie, l’atleta di Cristo!!!
Dopo tanti buoni campionati al Chievo, il cambio di maglia non gli aveva portato fortuna, e dell’ottimo e giovane difensore non ne era rimasta nemmeno l’ombra, così a gennaio la Juve decise di prestarcelo in modo che avesse più continuità e che potesse tornar ad esser di nuovo lui.
Le sue meches ai capelli lunghi, un’apparenza più da fotomodello che da calciatore, tanti anni dopo si scoprì grazie a un libro autobiografico che da bambino, durante una preghiera, aveva promesso a Dio che se mai avesse esordito in serie A sarebbe diventato un missionario di Cristo nel mondo. Purtroppo nemmeno l’aria di Bologna lo guarì, l’ottimo difensore di Chievo continuava ad esser un miraggio, pochissime presenze e tanti errori, una stagione tutto sommato anonima per lui, ma in un campionato normale non sarebbe stato un grande problema, in un campionato normale la squadra rossoblu con 42 punti e la quarta miglior difesa si sarebbe salvata tranquillamente, ma quello non era un campionato normale, e purtroppo lo si scoprì troppo tardi, quando ormai anche Legrottaglie aveva deciso che la sua stagione non sarebbe dovuta finir nell’anonimato, anzi fece in modo di lasciare un marchio indelebile nelle menti dei tifosi felsinei…
Si giocava lo spareggio di ritorno tra Bologna e Parma al Dall’Ara, uno spareggio che tra l’altro nei campionati successivi non si sarebbe mai più giocato, perchè con la regola degli scontri diretti queste partite tra squadre arrivate a pari punti sono state cancellate, e il Bologna in quel campionato aveva centrato due vittorie su due contro i ducali. All’andata la partita era finita 1 a 0, i tifosi felsinei erano tutto sommato tranquilli quella sera, sarebbe bastato contenere i gialloblù, e magari pungere in contropiede per rimanere in serie A, ma purtroppo….
Purtroppo successe che dopo un ottimo inizio dei rossoblu, che erano partiti veloci e grintosi, come da molto tempo non si vedeva, il Parma alla prima occasione era passato in vantaggio con un gol di Cardone da calcio d’angolo. Il Bologna crolló, il Parma si buttó in avanti sulle ali dell’entusiasmo, e all’ultimo minuto del primo tempo lui decise che era arrivato il suo momento, il momento di scrivere a lettere indelebili il suo nome su quella stagione, uscendo dall’anonimato ed entrando nella leggenda, facendo in modo di essere ricordato per sempre…
Dalla sinistra arrivó un cross per niente pericoloso, Legrottaglie avrebbe potuto controllarlo, stopparlo, o rilanciarlo di prima facilmente liberando l’area e permettendo alla sua squadra di rientrare negli spogliatoi sotto di un solo gol, ma sarebbe stato un gesto troppo normale per lui, un gesto da non ricordare, allora si inventó un assurda girata al volo, lisciando completamente la palla, che andando a sbattere contro il ginocchio di Gilardino finì in rete, portando i gialloblù in vantaggio per 2 a 0.
La partita per il Bologna finì praticamente lì, il secondo tempo fu solo una lunga eutanasia calcistica, una veglia funebre verso la serie cadetta, e a nulla servì il gesto disperato di Capuano che provó ad ingannare l’arbitro Collina e a segare di mano. La squadra rossoblù tornó in serie B, e le due immagini più significative di quella sera rimarranno per sempre Pagliuca aggrappato al palo disperato a fine partita, e il nostro atleta di Cristo che si sistema i capelli un attimo dopo aver commesso l’errore che condannó i felsinei, l’ormai ex ottimo difensore purtroppo era ancora lontano dal diventare missionario di Cristo, ed invece che mostrare la strada verso il Paradiso condusse il Bologna dritto all’inferno della serie B
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