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Sandy Flash Back – Lazaros alzati e bolla – 27 set

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Non era morto il nostro Lazaros, non aveva avuto nessuna malattia incurabile, non puzzava di decomposizione e non aveva nessun caro da cui tornare, era semplicemente appena arrivato in città e doveva solo presentarsi a migliaia di persone curiose di vederlo all’opera senza troppe pretese, ci si aspettava la solita passerella di presentazione, qualche corsetta per ambientarsi e niente più, e invece il suo primo approccio al rossoblù fu molto meglio…
Era il 26 febbraio 2013, allo stadio Dall’Ara il Bologna affrontava la Fiorentina nel recupero della ventiseiesima giornata, rinviata a causa della neve (strano, con la Fiorentina i rinvii a causa neve non succedono mai)…
La squadra viola era lanciatissima alla rincorsa del terzo posto in classifica, mentre il Bologna passo dopo passo si stava costruendo la sua tranquilla salvezza, sopratutto grazie al trio d’attacco Diamanti-Gilardino- Gabbiadini, e la differenza tra le due squadre non fu così palese.
La partita si dimostrò subito scoppiettante e, nonostante il dominio viola in mezzo al campo, tutte e due le squadre andarono vicino al gol. Al terzo minuto Gabbiadini colpì un palo a botta sicura, mentre Cuadrado, pochi minuti dopo, lisciò a un metro dalla porta sguarnita il gol dello 0 a 1. Gol che arrivò al ventiseiesimo minuto con Ljajic che girò in porta un perfetto assist di Acquilani che lo liberò in mezzo all’area. La risposta rossoblù non si fece attendere e, per due volte, Gilardino andò vicino al pareggio, prima arrivando un soffio in ritardo su un pallone crossato dalla sinistra da Gabbiadini, poi facendosi parare una conclusione a botta sicura dall’ex Viviano.
Nel secondo tempo il Bologna entrò in campo determinato e convinto a ribaltare il risultato, e al cinquantottesimo pareggiò. Diamanti, con una punizione tagliata dalla sinistra, servì perfettamente Motta che, di testa, da pochi passi, insaccò il gol dell’uno a uno. Mancava ancora mezz’ora, nessuna delle due squadre sembrava potersi accontentar del pareggio, poteva succedere ancora di tutto…
Al ventiquattresimo minuto Pioli, volendo provare a dare una svolta alla partita, si girò verso la panchina, lo vide, gli sguardi si incrociarono, capì che era il momento di dare al pubblico quello che voleva e disse poche semplici parole “Lazaros, alzati e bolla!!!”. 
Il greco Lazaros Christodoulopoulos era arrivato al Bologna in prestito dal Panathinaikos durante il mercato di gennaio, e ancora non aveva avuto modo di mettersi in mostra. Entrò al posto di Gabbiadini, e quindici minuti dopo condì il suo esordio nel migliore dei modi…
Diamanti rubò palla a Tomovic sulla sinistra, crossò un velenoso pallone in mezzo verso Kone che imbambolò la difesa viola portandola all’errore e, Christodoulopoulos, da fuori area, calciò al volo il pallone in fondo alla rete. La rimonta era stata compiuta, ma mancavano ancora sei lunghi minuti di paura prima di poter festeggiare. Sei minuti lunghissimi, interminabili, il Bologna si difendeva bene, ma la Fiorentina continuava a tenere il pallino del gioco poi, all’ultimo respiro… Dalla destra Borja Valero crossò perfettamente per Toni che, solo e indisturbato a due metri dalla linea di porta, spedì alto di testa, sprecando il pallone del pareggio e provocando l’interruzione del battito cardiaco a tutti i tifosi rossoblù!!!
L’arbitro fischiò, la Fiorentina perse punti importanti in chiave Champions, il Bologna li guadagnò in chiave salvezza e tutti i tifosi tornarono a casa stupiti e increduli per gol di Motta, ma sopratutto per l’esordio di quel nuovo greco dal cognome impronunciabile e impossibile da scrivere. 
Non giocò molto in quel campionato Christodoulopoulos, Pioli non lo vedeva e si limitava quasi sempre a farlo subentrare a partita in corso. L’anno successivo, dopo la partenza di Gabbiadini, sembrava potersi guadagnare una maglia da titolare, ma il pessimo inizio della squadra rossoblù lo relegò nuovamente in panchina, fino all’arrivo di Ballardini, che gli diede fiducia puntando molto su di lui. Il greco, dal canto suo, provò a caricarsi la squadra sulle spalle nella rincorsa verso la salvezza, ma non fu abbastanza, nonostante le sue ottime prestazioni il Bologna retrocesse in serie B, e Lazaros se ne andò a Verona, lasciandoci in dote i milioni necessari per l’iscrizione al campionato cadetto.
Ma fu in quella sera di febbraio del 2013 che Lazaros Christodoulopoulos, grazie a quel fantastico esordio, entrò nella storia rossoblù e, da quel momento, divenne semplicemente Lazaros, l’uomo del miracolo, colui che si alzò e camminò, ehm no, scusate, bollò!!!

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