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Sandy Flash Back – “Ne ha già fatti più che Ventola in campionato” – 20 set

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Giocavamo in anticipo, giocavamo il sabato pomeriggio alle 18, era il 13
dicembre 2008, e quella era una di quelle partite da non sbagliare per nessun
motivo!!!
Il Bologna era partito benissimo in quel campionato, alla prima partita dopo
il ritorno in serie A aveva espugnato San Siro battendo il Milan per 2a1, poi l’inizio dell’incubo…quella partita era stata solo un fuoco di paglia, la squadra era debole, e già dalla seconda di campionato iniziò a perdere, ovunque e contro chiunque. Atalanta, Fiorentina, Udinese, Napoli, Inter, Sampdoria, Juventus e Cagliari, otto sconfitte nelle successive nove giornate, intervallate solo dalla vittoria per 3a1 contro la Lazio, ci avevano bloccato al penultimo posto in classifica, pari punti col Chievo e solo un punto sopra la Reggina. Era ora di cambiare, via Arrigoni e in panchina arrivò l’ex mago delle punizioni Sinisa Mihajlovic alla sua prima esperienza su una panchina di serie A.
E subito la mano del serbo si vide, infatti si iniziò a pareggiare, cinque
pareggi a fila per iniziare a sfuggire dalle zone buie. Ma contro il Torino, al
Dall’Ara, un pareggio non bastava più, era ora di vincere per provare a
scavalcare in classifica i granata e dare un po’ di fiducia all’ambiente.
Cambio di modulo, Di Vaio era sempre troppo solo là davanti, quindi dentro
Marazzina a dargli man forte in attacco, e Coelho a centrocampo, sperando che potesse dare uno spruzzo di fantasia brasiliana alle nostre giocate. I
presupposti e le convinzioni per fare bene c’erano tutti, ma il primo tempo fu un vero e proprio incubo, infatti al settimo minuto il Torino è già in
vantaggio…
C’è una rimessa laterale per i granata, Bianchi spizzica e allunga il pallone
verso il centro dell’area e Barone, incontrastato butta la palla in rete… I
rossoblù non si riprendono più dal colpo, e rischiano di finire il primo tempo
sotto addirittura di due gol, se l’arbitro avesse convalidato un gol fantasma
di Natali che Antonioli salvò sulla linea di porta (forse….).
Nell’intervallo però ci pensa Mihajlovic a farsi sentire negli spogliatoi,
urla, insulta, ne ha per tutti, spacca una lavagnetta e appende al muro
Mingazzini, e sembra che questo serva a caricare i giocatori, infatti dopo
appena tre minuti, il neo entrato Volpi crossa un pallone dalla linea di fondo, Pratali lo sporca e la palla finisce in rete , 1a1 ma le emozioni non sono  ancora finite, perché a noi rossoblù, si sa, ci piace complicarci la vita.
Passano appena cinque minuti, e Abate, con un tiro deviato da Britos riporta
in vantaggio il Torino. Ma la partita è lunga, il Bologna non ci sta a perdere,
e la reazione si vede da subito, infatti due minuti dopo è Di Vaio, da calcio d’angolo a riportare la partita in parità, 2a2 ed ancora trentacinque minuti da giocare. Ed è qua che Sinisa si gioca il jolly, toglie uno spento Marazzina e butta in campo il giovane Bernacci, sperando di dare più peso all’attacco.
Subito dopo il cambio, il solito Di Vaio, su azione di contropiede, buca ancora Sereni, e porta in vantaggio il Bologna. Ora il contraccolpo lo subisce il Torino, e soprattutto lo subisce il portiere Sereni, che pasticcia su un
retropassaggio, si fa rubare palla dal neo entrato Bernacci, e a quel punto gli frana addosso. Rigore per il Bologna, lo tira Di Vaio pensiamo tutti, e invece no, lui da bravo compagno consegna il pallone nelle mani di Bernacci, “L’hai guadagnato tu, hai bisogno di sbloccarti, vai e segna!!!” sembra che gli dica, e lui non sbaglia, 4a2 per il Bologna, e Bernacci che fino a quel punto del campionato era stato quasi un fantasma segna il suo primo gol in rossoblù.
“Ne ha già fatti più di Ventola in campionato” disse mio nonno a fine partita, e lo pensarono anche molti tifosi, infatti il buon Nicola Ventola, mantiene un record poco invidiabile, nella stagione 1999/2000, giocando da semi-titolare, non riuscì a segnare nemmeno un gol, roba che se metti me al centro dell’attacco di una squadra di serie A, in 38 partite, in un modo o nell’altro prima o poi una palla riesco a buttarla dentro, ma lui no, e riuscì a difendere il record anche da Rossini, che nella stagione 2003/2004 addirittura non si accontentò di fare un gol in campionato, ma nella stessa partita, contro il Perugia, segnò gol e autogol.
Ma torniamo alla partita, perché le emozioni non sono ancora finite. Infatti,
a dieci minuti dalla fine, Bernacci, nella sua migliore partita in maglia
rossoblù, guadagna un altro rigore, facendosi stendere da Pratali in
contropiede e causandone l’espulsione. Stavolta tocca a Di Vaio, che non
sbaglia, 5a2, risultato che non muterà più, Torino scavalcato in classifica,
Bologna quint’ultimo in classifica e un ottimo vantaggio nello scontro diretto, cosa che ci tornerà utilissima a fine stagione.
Bernacci in quel campionato non segnò più, e dopo due gol clamorosamente
sbagliati contro Fiorentina e Udinese a inizio girone di ritorno, non rivide
mai più nemmeno il campo, l’anno dopo andò in prestito all’Ascoli, una buona stagione, prima del prestito al Torino e al momentaneo ritiro per “problemi personali”. Con quel rigore superò Ventola nella classifica dei marcatori rossoblù, ma chi sa quante volte Di Vaio ripensò al momento in cui gli consegnò quel pallone tra le mani, quando a fine campionato si ritrovò al secondo posto della classifica marcatori, insieme a Milito a 24 gol, soltanto uno in meno del capocannoniere Ibrahimovic…

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