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Sandy Flash Back – San Siro e le sue Sliding doors… – 22 set

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Molte partite a San Siro tra il Bologna e l’Inter sono caratterizzate da Sliding doors, episodi che ti fan pensare “come sarebbe andata a finire se…”, il Bologna che come Davide contro Golia, batte l’Inter lanciatissima verso lo scudetto del 1998, Agliardi che nei quarti di finale di coppa Italia rende vana la grande rimonta rossoblù… Episodi, episodi che potevano cambiare una stagione e che non si son avverati, ma episodi che a volte ti fan capire anche più di quanto vorresti…
È da piccoli episodi che capisci che è un anno no… È da piccoli episodi che capisci che la fortuna ti ha voltato le spalle… È da piccoli episodi che capisci che purtroppo quello potrebbe essere l’anno della retrocessione!!! Era sabato 5 aprile, il Bologna affrontava l’Inter a San Siro nell’anticipo della trentaduesima giornata. La squadra rossoblù si trovava sempre più nel fondo della classifica, dopo l’addio di Diamanti e l’illusione della vittoria a Torino, i felsinei non segnavano su azione da sei partite, la squadra era spenta, senza idee e si stava trascinando inerme verso la retrocessione in serie b, come una lenta eutanasia calcistica. 
L’Inter partì subito forte, e dopo appena cinque minuti passò in vantaggio grazie al gol di Mauro Icardi, che al volo calciò in porta un perfetto cross di Nagatomo. Il Bologna si riversò in avanti, cercando con le poche forze che aveva di raddrizzar la situazione, e mezz’ora dopo, finalmente, interruppe il suo digiuno da gol… Garics sulla linea di fondo passò Nagatomo con la migliore giocata fatta nei suoi anni sotto le due torri, e dopo il tiro di Christodoulopoulos respinto da Handanovic, Pazienza, con un tiro da fuori area, portò il risultato sull’una a uno. Dopo quasi seicento minuti il Bologna tornava al gol su azione!!!
Si andò negli spogliatoi col risultato di parità, ma diciassette minuti dopo l’inizio del secondo tempo, ci pensò ancora Icardi a riportar in vantaggio la squadra nerazzurra con un grandissimo tiro da fuori area. Sembrava non ci fosse più niente da fare, e invece Il vantaggio durò solamente dieci minuti, infatti al settantaduesimo Kone, sfruttando un errore della difesa interista insaccò il gol del pareggio. L’Inter si buttò subito in avanti per cercar di agguantar la vittoria, e dopo altri dieci minuti, il Bologna riuscì nell’impresa in cui nessuna squadra, in quel campionato, era ancora riuscita… regalare un rigore all’Inter. Quello per la squadra nerazzurra fu un anno sfortunato sotto questo punto di vista, in trentun giornate aveva dovuto sopportare sviste ed errori arbitrali che non gli avevano permesso di presentarsi neanche una volta a calciar dagli undici metri, ma si sa, il Bologna è la squadra fatta per rompere le tradizioni, per risvegliar i “morti” che da secoli non segnano un gol o squadre che da secoli non vincono una partita, poteva farsi scappare un’occasione ghiotta come questa la squadra rossoblù? Per caritá no, ed ecco allora che Mantovani cintura malamente Palacio in mezzo all’area, regalando il più ingenuo dei rigori. Ma dopo mesi senza far una cosa è normale aver un po’ di paura nel rifarla, è normale aver un po’ d’ansia da prestazione, è normale esser un po’ arrugginiti, non esser lucidi e farsi prendere dalla paura di sbagliare, è così fu… Il principe Milito, al quale sarò sempre grato per quel gol segnato al Torino con la maglia del Genoa, si presentò sul dischetto e tirò malamente e centrale (chissá, magari anche quell’anno voleva essere lui l’artefice della salvezza rossoblù), riuscendo persino a far fare bella figura a Curci, che parò facilmente il rigore e che si sarebbe addirittura meritato le copertine dei giornali come salvatore della patria, se non fosse per quello che successe dopo…
Come dicevo all’inizio del racconto? È da piccoli episodi che capisci che è un anno no… È da piccoli episodi che capisci che la fortuna ti ha voltato le spalle… È da piccoli episodi che capisci che purtroppo quello potrebbe essere l’anno della retrocessione?! Beh, questo fu uno di quelli, uno dei grandi sliding doors di quella sciagurata stagione, non fu nè il primo nè l’ultimo, ma certamente uno dei più importanti…
Stavamo pareggiando due a due, il Bologna aveva interrotto il suo digiuno di gol su azione, Pazienza aveva segnato, Curci aveva parato un rigore, stava andando tutto benissimo, nelle menti di alcuni tifosi rossoblù addirittura si stava insinuando un pensiero “Vuoi veder che è la serata della beffa all’ultimo minuto…” ma purtroppo… 
Purtroppo il pallone della beffa non entrò mai nella porta nerazzurra!!! 
Era l’ultimo minuto di quella partita, era il minuto perfetto per la beffa… Il Bologna riuscì a sorprendere la squadra nerazzurra e a partire in contropiede, Christodoulopoulos riuscì a servir perfettamente Acquafresca praticamente solo al limite dell’area, l’attaccante, a secco di gol ormai da anni, tirò più forte che potè, purtroppo addosso ad Handanovic. Fortunatamente il portiere non trattenne e la respinse sui piedi dell’attaccante che però, ancora una volta, dal limite dell’area piccola stavolta però, sbagliò il gol del tre a due, la beffa non si concretizzò e sfumarono tre punti fondamentali per la corsa alla salvezza della squadra rossoblù.
La partita finì, il pareggio non accontentò nessuna delle due squadre, non accontentò l’Inter che uscì tra i fischi dello stadio, e non accontentò il Bologna, che il giorno dopo avrebbe dovuto guardare sperando i risultati delle rivali nella lotta salvezza. 
Ci sono episodi che ti fan capire che, qualunque cosa tu possa fare, purtroppo quella stagione non verrá mai raddrizzata, e purtroppo questo fu uno di quelli, purtroppo fu uno degli ultimi e più importanti sliding  doors che indirizzò il treno rossoblù sempre più verso la retrocessione in serie b… Ma non voglio dare tutte le colpe al povero e sfortunato Robert, il destino ormai quell’anno era scritto, comunque sarebbe andata, avesse segnato oppure no, quasi sicuramente il risultato finale sarebbe stato uguale, magari ci sarebbe stata qualche speranza in più, ma purtroppo il destino non si può cambiare, e quando una società anno dopo anno vende i suoi pezzi migliori, senza cercare di sostituirli e senza un minimo di programmazione, il destino ti porta semplicemente verso un unica soluzione, la retrocessione in serie B…

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