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Sandy Flash Back – Si può vincere una partita senza tirare in porta? – 13 Set

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Una delle regole non scritte del calcio, dice che per poter vincere una

partita la cosa più importante sia tirare in porta, più si tira la palla verso
la porta e più facile è che la palla entri e si trasformi in gol. Alcune volte,
succedono eccezioni in cui una squadra tira in porta solamente una volta
riuscendo a segnare, mentre l’avversaria, a causa dei piedi storti, dei
miracoli del portiere oppure della semplice giornata storta, tira in porta 50
volte senza mai riuscire a segnare e perde la partita e questa è la classica
botta di fortuna ( o di culo se vogliamo essere oxfordiani). Poi c’è il Bologna, che ha rischiato di entrare in una categoria di botta di fortuna ancora più grande, che rasenta il miracolo, la così detta “culata pazzesca”!!!!

Si può vincere una partita senza tirare in porta?!
Il 18 aprile 2010 il Bologna andava a giocare a Udine una delle tante 
“partite della vita” degli ultimi anni; le 2 squadre erano negli ultimi posti
della classifica, ma quella messa peggio erano proprio i rossoblù, che venivano da 5 sconfitte consecutive e si ritrovavano da virtualmente salvi, a doversi guardare bene le spalle da un’ indiavolata Atalanta, che stava rimontando punto su punto ed era arrivata a soltanto 3 punti di distacco a quattro giornate dalla fine, tra cui lo spareggio salvezza da giocare a Bergamo.

E stranamente, le cose per i rossoblù si misero bene da subito. Al terzo
minuto, Adailton andò a battere un calcio d’angolo dalla destra, la palla non
era di certo pericolosa, era una delle più semplici da sbatter lontano dalla
propria area, e invece…. E imvece Zapata, forse ingannato da un liscio di Di
Vaio, spizzicò la palla di destro per uno dei più clamorosi autogol. Il Bologna
si trovava in vantaggio, dopo pochi minuti dall’inizio della partita, senza
aver tirato in porta. A questo punto il pensiero dei tifosi rossoblù fu più o
meno lo stesso “l’Udinese deve salvarsi, non può perdere questa partita, quindi si butterà in avanti, e in contropiede noi faremo sicuramente del male, si può anche sbagliare qualche contropiede, ma vuoi che in 87 minuti non riusciamo ad azzeccarne almeno uno fatto bene?!”. Mai pensiero fu più sbagliato, il Bologna non solo non azzeccò nessun contropiede, ma negli 87 minuti successivi non tirò nemmeno più in porta. La partita si era trasformata in un vero e proprio assedio bianconero, e solo qualche grande parata di Viviano, il palo, e una miracolosa respinta sempre del nostro portiere su un quasi autogol di Portanova riuscirono a tenere il risultato invariato fino al novantesimo. E mentre si stava entrando nel primo minuto di recupero, di nuovo tutte le teste rossoblù fecero lo stesso pensiero “Siamo quasi alla fine, siamo in vantaggio senza aver mai tirato in porta, l’Udinese nonostante tutti i pericoli che ci ha fatto correre non è riuscita a segnare, vuol dire che ha beccato per forza la “giornata no”, possiamo stare tranquilli, i 3 punti sono già nostri”…. Mai pensiero fu più sbagliato, soprattutto quando giochi contro un certo Totò Di Natale. Infatti, pochi secondi dopo il novantesimo, Corradi spizzicò un pallone verso Asamoah che la buttò di prima in mezzo all’area dove Di Natale,contrastato da Lanna toccò la palla e la buttò alle spalle di Viviano. 1 a 1, e ancora tre minuti da giocare, dove il Bologna dopo aver subito il pareggio rischiò di nuovo con un tiro di Pepe respinto grazie a un miracolo di Viviano.
Il Bologna riuscì a pareggiare una partita senza mai tirare in porta, e a tenere dietro, anche se di un solo punto, un’Atalanta che aveva vinto in casa contro la Fiorentina.
Torniamo alla domanda di prima “Si può vincere una partita senza mai tirare in porta?!”
Nonostante vada contro ogni legge del calcio, il Bologna c’era quasi riuscito,
e se magari non ci fosse stato Di Natale nell’attacco avversario, la parola
quasi si poteva tranquillamente cancellare.

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