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Sandy Flash Back – Una brutta nottata – 30 Mar

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Ci sono notti in cui è brutto andare a letto, in cui nonostante l’ora e il sonno che si fa sempre più forte preferiresti fare qualsiasi cosa piuttosto che metterti il pigiama, sdraiarti e spegnere la luce perché, come sai benissimo, il silenzio è molto peggio del rumore a volte, il rumore non ti fa pensare, non ti fa venire idee, ti copre i pensieri, mentre col silenzio non esiste distrazione che ti possa allontanare da quello che stai pensando o ricordando, e quella notte fu sicuramente una di quelle…

La notte del 10 marzo 1999 riuscire ad addormentarsi fu un impresa, io dodicenne ancora lontano dai veri problemi che attanagliano la vita, pensavo e ripensavo a quello che era appena successo e la mia delusione aumentava sempre di più, le lacrime scendevano copiose e, nonostante il sonno, Morfeo era molto lontano dal venirmi a trovare. Pensavo, pensavo al cammino che aveva portato il Bologna fino a quella partita e ricordavo, ricordavo le partite contro Reggina e Sampdoria, ma sopratutto la vittoria al Delle Alpi contro la Juve che ci aveva aperto le porte per la semifinale di coppa Italia contro la Fiorentina!!!

Il problema fu che quella sera mi ero illuso, se prima dell’inizio della partita pensavo non ci sarebbe stato scampo, per un Bologna così rimaneggiato, privo di Kolyvanov, Andersson, Paramatti, Marocchi, Fontolan e con Signori a mezzo servizio sarebbe stato impossibile ribaltare il 2 a 0 della gara d’andata, durante i novanta minuti il mio pensiero cambiò totalmente, e mi trovai ad aspettare il gol qualificazione, sicurissimo che sarebbe arrivato da un momento all’altro, perché dopo una partita come quella non si poteva essere eliminati!!!

Il Bologna quella sera dominò, si portò in vantaggio al diciottesimo con un colpo di testa di Binotto su assist di Bettarini, la squadra toscana subì il colpo, smise di giocare e si limitò a difendere mentre i rossoblu, spinti dal l’entusiasmo che quella stagione stava regalando, iniziarono a credere nel miracolo.  

Al cinquantasettesimo minuto Mazzone decise di cambiare le carte e inserì Signori e Simutenkov al posto di Nervo e del francese Sanchez, che quella sera giocò una delle sue prime e pochissime partite in maglia felsinea dopo essere rimasto fermo ai box per buona parte del campionato a causa del l’infortunio al ginocchio accaduto dopo appena sei secondi durante la prima amichevole da lui disputata a Sestola.

Grazie alle forze fresche in attacco i rossoblu trovarono nuova linfa ed al sessantaquattresimo raddoppiarono sempre con Binotto con un tiro dal limite.

I giochi erano riaperti, Trapattoni decise di buttare in mezzo alla mischia Battistuta di ritorno da un infortunio, tutto ad un tratto il Bologna sentì di aver la qualificazione in tasca e continuò ad attaccare alla ricerca del gol qualificazione. La sensazione, per tutti, era che la rete che avrebbe consegnato il biglietto per la finale potesse arrivare da un momento all’altro, senza aspettare i supplementari ma, proprio all’ultimo secondo, un mani in area di Torricelli non venne visto dall’arbitro che non assegnò il rigore ai felsinei e fece prolungare la partita oltre i tempi regolamentari.

Il Bologna ripartì forte, ma la benzina, sopratutto a causa dello sforzo iniziale, era sempre meno e i viola riuscirono ad accorciare con Cois che di schiena e involontariamente deviò in porta un tiro di Repka dal limite al novantottesimo. Come naturale i rossoblu crollarono e, cinque minuti dopo, Bia regalò un rigore alla squadra di casa atterrando Rui Costa in area. Si incaricò della battuta lo stesso portoghese che, purtroppo, non sbagliò, riportando la partita in parità e mettendo fine ai sogni della prima finale di coppa di quella stagione ai bolognesi. 

La partita finì e io, ferito dalle illusioni che m’ero creato da solo e dalla mia troppa convinzione, me ne andai a letto, triste, distrutto, con le lacrime che scendevano sempre più copiose dai miei occhi, rivissi tutta la stagione in pochi istanti e solo un pensiero riuscì a consolarmi e ridarmi quasi il sorriso: un altra semifinale ci aspettava in quella stagione, e quella volta, la mia squadra, non si sarebbe fatta buttare fuori… ne ero convinto anche quella volta purtroppo…

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