Bologna FC
Saputo, “essere” Bologna e il Bologna (Repubblica)
Joey Saputo ha portato il Bfc nel giro di 10 anni in Champions League, ma il suo lavoro va oltre al calcio: Saputo è cultura per tutta la città
Sono 10 anni che Joey Saputo è alla guida del Bologna. Come fatto notare da alcuni amici, esattamente un terzo di quelli che ha passato Renato Dall’Ara insieme al suo Bfc. L’avventura nella seconda decade coi colori rossoblù avrà un sapore speciale per il patron bolognese: sapore di Champions League. Ironia della sorte, l’unico in grado di portare il Bologna allo stesso risultato fu proprio colui che ha dato il nome allo stadio dove ogni domenica gioca la squadra di Saputo.
Saputo: Bologna e il concetto di Famiglia
Sicuramente, l’arrivo di Joey Saputo ha permesso al Bologna di riscoprire l’importanza della storia di questo club, riuscendo a offrirla in una chiave attuale, nuova, che si riallaccia a quella che è stata la cavalcata vincente del Bfc in questa stagione. Il Museo del Bologna nasce per raccogliere e raccontare, attraverso una serie di cimeli a partire dal 1909 fino a oggi, la storia della squadra rossoblù. Non solo, perchè Saputo ha voluto creare un filo rosso con la storia del club a partire dal tunnel che porta agli spogliatoi, dove è stata inserita l’Hall of fame dei giocatori del club. Da questo passa un messaggio: il senso di appartenenza che deve avere chi gioca per il Bfc.
Certo, è difficile resistere alle bordate del calciomercato e alle ricche offerte che vengono fatte ai top player durante l’estate. Ma il Bologna, da dentro ma anche da fuori, è oramai concepito come se fosse casa, famiglia. Anche chi non corre più con il pallone ne fa parte: la domenica chi ha vestito la maglia rossoblù ha diritto a biglietti gratis e posti speciali nello stadio dove ha indossato questi colori, il Dall’Ara.
Bologna e cultura
Grazie a Saputo, il Bologna è rientrato nella vita culturale cittadina. Basta ricordare la serata nel 2019 dedicata a Pasolini, il pannello in via Orefici, luogo di fondazione del club, e ultima ma non per importanza, l’iniziativa per i sessant’anni dallo scudetto in Cineteca. Minerva ha fatto uscire la collana “Inchiostro rossoblù“, che si occupa proprio della conservazione della memoria storica della squadra. L’importanza di un lavoro del genere? La verità storica di alcune vicende, come quella dello scudetto del 1925, minato a lungo da alcune ricostruzioni genovesi che hanno tentato di delegittimarlo.
Non solo. Saputo, in questi 10 anni di presidenza, è entrato a pieno titolo nei cuori rossoblù pagando personalmente la tomba di Giacomo Bulgarelli e presenziando all’inaugurazione della statua di Arpad Weisz a Budapest. Negli ultimi giorni è arrivata per lui l’onorificenza di essere nominato cittadino onorario bolognese. Insomma, Joey incarna in tutte le proprie sfumature l’ “essere” Bologna. L’augurio è quello, il prossimo anno, di mostrarlo al resto d’Europa.
Fonte: Luca Baccolini – Repubblica
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