Bologna FC
Schalke 04 vs Bologna 2 a 1: la cronaca del match – 4 ago
Secondo esame di tedesco quest’oggi per il Bologna, impegnato contro lo Schalke 04. Contro il Colonia era stato rimandato, ma stavolta? Anche dopo questo match possiamo dire che i rossoblù sono stati rimandati. I tedeschi, arrivati quinti in campionato nell’ultima stagione, si sono imposti per 2 a 1. Gli avversari erano più forti rispetto al Colonia, però i felsinei sono stati meno lucidi e propositivi e dispiace perché le due reti realizzate dallo Schalke 04 sono frutto di disattenzioni evitabilissime della retroguardia bolognese. Neanche la presenza di Destro, titolare nei primi 45 minuti, è riuscita a dare un po’ di verve a questa rosa. È apparsa una squadra imbambolata dai carichi di lavoro fin dai primi minuti, e la forza fisica tedesca ha evidenziato ancor più questo aspetto. Donadoni si è affidato ai possibili titolari nei primi minuti. La formazione vedeva Mirante tra i pali, la difesa formata da Krafth, Gastaldello, Maietta e Masina, il centrocampo costituito da Pulgar mediano, Rizzo e Donsah e in attacco Destro, Krejci e Verdi. La partenza del Bfc però è stata da thriller. Nei primi minuti la palla si è stanziata stabilmente nella metà campo dei rossoblù, chiaramente schiacciati dal pressing forsennato degli avversari. E inevitabilmente al decimo minuto c’è il vantaggio dello Schalke 04. Krafth è molto propositivo in fase offensiva ma quando si tratta di difendere fatica ancora molto e infatti Aogo sfonda dalla sua parte crossa in mezzo dove trova Huntelaar, vecchia conoscenza del calcio italiano, che al volo si coordina e impegna severamente Mirante che come un gatto para una sassata centrale. La palla si impenna ma sulla ribattuta anticipa tutti Franco Di Santo che insacca in rete. 1 a 0. Lo svantaggio emiliano non si rivela utile a scuotere i ragazzi di Donadoni che al contrario vanno ancora più in difficoltà. All’undicesimo minuto Höwedes si incunea in area e tenta la girata senza successo però. I tedeschi entrano in area con troppa frequenza e così Donadoni invita tutti a salire per alzare il baricentro di gioco. I primi frutti si vedono al 12′ con una bella punizione in zona corner di Krejci che mette in difficoltà la retroguardia avversaria. E 60 secondi dopo ci pensa anche Simone Verdi a mettere i brividi al portiere Nübel, con un tiro al volo, su corner di Ladislav, che sfiora il secondo palo dopo una deviazione quasi beffarda di un difensore tedesco. Nonostante questa piccola reazione felsinea, è lo Schalke ad avere il pallino del gioco come dimostra la percentuale del possesso palla: 63% a 37% in sfavore dei petroniani. E i tedeschi attaccano ancora con un’intensità abbastanza elevata nei minuti successivi. Gastaldello e Maietta hanno il loro bel da fare per spazzare l’area e anche Mirante deve fare i miracoli in uscita per evitare guai maggiori. Al 22′ un altro brivido: azione spettacolare dello Schalke con palla ad uscire dell’area. Sulla sfera si getta Aogo chef a partire con il piattone mancino un tiro potente e insidioso, ma Mirante riesce a intercettare e a bloccare. Sul ribaltamento di fronte i bolognesi riescono finalmente a costruire una buona azione a due tocchi che vede poi Donsah andare al tiro dal limite dell’area: la sua conclusione però è centrale e di facile presa per Nübel. Dopo una mezzoretta vivace la partita si innervosisce un po’, complici alcuni interventi duri, e un arbitraggio dilettantistico. Al 44′ infatti Embalo entra a forbice su Krejci, ma il direttore di gara non assegna un provvedimento, cosa che scalda gli animi dei giocatori fino ad arrivare ad una piccola rissa. Alla fine si va negli spogliatoi per riprendere energie. L’unico cambio che si sente di effettuare Donadoni è la sostituzione di Rizzo, autore di una buona prova, con Adam Nagy, forse per garantire più qualità nella manovra petroniana. Pulgar infatti non è stato autore di una brutta gara ma per caratteristiche è più adatto a fare l’incontrista che il volante. Nella ripresa lo Schalke abbassa i ritmi e così è il Bfc a prendere in mano le redini del gioco. Al 51′ Maietta incorna di testa su un calcio d’angolo ma la palla è a metà strada tra la porta e Gastaldello e così il portiere Wellenreuhter, entrato al posto di Nübel, esce sicuro ed anticipa tutti. I difensori centrali della squadra che milita in Bundesliga, sono molto forti e rocciosi, per questo motivo Verdi svaria in continuazione su tutto il fronte mentre Nagy, che ha tanta gamba e qualità, si sgancia dalla mediana per raddoppiare sulle fasce, lasciando Pulgar dietro a smistare. Proprio l’ungherese si rende protagonista di un paio di azioni individuali pregevoli mentre l’ex Carpi crea scompigli in continuazione nell’area nemica. Al 57′ però torna a farsi pericoloso lo Schalke 04 con un colpo di testa però innocuo di Choupo-Moting. Al 60′ bussa in porta anche Verdi con una punizione orribile da buona posizione. Ma sembra evidente che sia giunto il momento dei cambi per dare respiro alle squadre e per cambiare un po’ le carte in tavola. Al 65′ la formazione del Bologna si trasforma. Mirante resta in porta, Rossettini, Oikonomou, Cherubin e Morleo compongono il quartetto di difesa mentre il terzetto di centrocampo rimane invariato e in attacco viene inserito Brienza al posto di Destro. Tutti questi cambi sembrano agevolare gli avversari tant’è che Mirante deve ricorrere ad un intervento con i pugni al 66′ su una conclusione da posizione defilata di Di Santo. Ma al 67′ avviene quello che non ti aspetti. Krejci e Verdi sono ottimi a creare lo spazio a Brienza che non dà riferimenti ai possenti centrali tedeschi; Pulgar lo vede e lo serve con un pallone stupendo. Ciccio si trova al limite dell’area e per il 37enne è un gioco da ragazzi infilare il pallone in rete con un mancino ad incrociare squisito. Pareggio Bologna. A questo punto la partita si apre a qualunque risultato. Al 70′ esce Mirante ed entra Da Costa. Proprio il portiere brasiliano sventa un gol, ma Tekpetey, lanciato a rete, era in posizione di off side. Al 72′ arriva un altro cambio: Di Francesco per Donsah. Si passa quindi al 4-2-3-1. Il Bologna con questo modulo sembra acquistare qualità nel possesso palla, che aumenta di percentuale. Non riesce però mai a rendersi pericoloso, così come lo Schalke. Come contro il Colonia la partita sembra avviarsi sul pareggio ma all’81’ la beffa. Palla in profondità di Kehrer per Tekpetey, il quale sfrutta la lentezza difensiva emiliana, e in particolare di Oikonomou nel salire dal fuorigioco, e calcia ad incrociare battendo l’incolpevole Da Costa. Torna in vantaggio lo Schalke, 2 a 1. I rossoblù però non ci stanno, non vogliono proprio la seconda sconfitta di fila e provano a buttarsi a capofitto in avanti. E all’83’ gli sforzi compiuti sembrano pagare: Di Francesco si getta in profondità per anticipare il portiere in area su un pallone di Nagy ma l’estremo difensore è il più lesto di tutti e calcia il pallone fuori dell’area come può. Sulla ribattuta c’è nientemeno che Ciccio Brienza che si prepara al tiro, ma la sua conclusione sfiora solo l’incontro dei pali. Niente da fare, ancora 2 a 1. Ma nel finale il risultato rischia di diventare ancora più pesante, vista la pericolosissima conclusione dalla distanza di Tekpetey alta di un soffio sopra la traversa. La partita però si conclude per due reti a una in favore dello Schalke 04.
La prova di stasera si sapeva, era davvero difficile. I tedeschi mettono in campo un’intensità notevole e sarebbero impegnativi per chiunque. Ma ciò che fa rammaricare i bolognesi e di essersi giocati la partita fino all’ultimo minuto e che in fin dei conti i due gol sono errori assolutamente evitabili per una difesa che nello scorso campionato si era mostrata l’arma vincente di Donadoni. In attacco continuano i problemi, almeno finché Destro non sarà almeno presentabile. Ma ciò che ha condannato i felsinei quest’oggi è stata la condizione atletica molto inferiore agli avversari che sembravano viaggiare a velocità doppia.
La squadra c’è ed è evidente, niente a che vedere con il precampionato della scorsa stagione. È necessario però amalgamare bene i nuovi acquisti con coloro che c’erano già e soprattutto oliare bene i meccanismi affinché gli spunti diventino schemi e la palla non giri più velocemente e con qualità. È un percorso ancora lungo, ma con un allenatore capace come Donadoni, abile nello sfruttare i giovani, e con un Destro finalmente al top, questa squadra può togliersi tante soddisfazioni e conquistare la salvezza, l’obiettivo della stagione.
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