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Passato e presente del portiere rossoblù: Skorupski si apre a WP SportoweFakty

Skorupski si apre in un’intervista parlando della sua carriera. Dalle origini con la Roma, fino ad oggi, con il Bologna e l’arrivo in Champions

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Crediti: Bologna FC
Lukasz Skorupski (© Bologna Fc 1909)

Durante l’intervista per WP SportoweFakty, il portiere del Bologna Lukasz Skorupski, uno dei protagonisti di questa indimenticabile stagione, si è aperto sul futuro della sua carriera e sugli altri club interessati a lui. Skorupski ha raccontato un po’ della sua storia sportiva, del passato e del futuro, aprendosi personalmente e professionalmente.

Dalla Roma al Bologna, fino alla Champions: la storia di Skorupski

«Champions? Nessuno si aspettava la Champions» ammette il portiere, con un velo di emozione, sorpresa e soddisfazione. Skorupski tornerà a giocare nella competizione europea dopo molti anni: «ci tornerò a giocare dieci anni dopo le due partite che feci con la Roma. 1-1 col Manchester City e 0-2 col Bayern».

Il polacco ricorda con felicità quella notte speciale «Ricordo quella notte dopo la partita a Manchester in albergo: all’improvviso tutti i compagni si alzano e applaudono. A quel punto mi alzo e applaudo anch’io, ma loro ridono e mi fermano: ‘Guarda che stiamo applaudendo te!’» Uno di quei momenti indimenticabili per ogni calciatore.

Lukasz ha dedicato parole di particolare affetto a Daniele De Rossi, ex compagno dei tempi della Roma: «Daniele aveva un modo speciale di motivarti entrando dentro le persone. Oggi a Casteldebole cerco di imitarlo, perché sono uno di quelli più vecchi del gruppo». Anche a distanza di anni, continua ad essere per il portiere una figura che porta ispirazione e coraggio. Ammette quindi che prova ad essere per i suoi compagni rossoblù quello che De Rossi è stato per lui: una figura che trasmetta passione e dedizione. «La tattica è molto importante, ma in campo bisogna portare il cuore. E io cerco di trasmetterlo ai miei compagni».

Dell’esordio con il Bologna Skorupski ricorda in particolare un momento con Filippo Inzaghi «Ero in vacanza e ricevetti la sua telefonata. Mi disse: ‘Ho visto come pari, prepara le valigie: sarai il mio numero uno’». E questa si è rivelata una chiamata con un po’ di premonizione per il portiere, che ha dimostrato di stagione in stagione che le parole di Inzaghi erano verità e non un semplice augurio.

Skorupski spende parole di affetto anche per il connazionale Urbanski: «Ho quattordici anni in più di Kacper ma abbiamo un bellissimo rapporto». Ricorda un episodio particolarmente importante per i due: «Un anno fa a luglio, prima di partire per il ritiro, quando a lui era già scaduto il contratto, al campo Motta mi chiede: ‘Dov’è Kacper?’. ‘Mister non c’è perché sta cercando squadra’, gli faccio io. Thiago è andato subito dai dirigenti e ha chiesto che gli rinnovassero il contratto».

Ma è alla moglie che Lukasz dedica le parole forse più importanti: «Mi ha fatto capire come prestare attenzione ai dettagli. Quando giocavo in Polonia a volte esageravo con le birre, oggi al massimo mi concedo un bicchiere di vino e sto attento a tutto: l’alimentazione, riposo, tempi di recupero.» È anche grazie a lei se Skorupski è riuscito a essere sempre performante durante la stagione.

Parlando di futuro, il portiere ha ammesso che gli sono arrivate diverse offerte, in particolare dall’Arabia. Le sue dichiarazioni però sembrano proprio confermare la sua permanenza nel Bologna: «Avevo avuto offerte dall’Arabia, ma ho preferito restare qui. Ho un contratto fino al 2025, ma alla ventitreesima presenza scatterà in automatico il rinnovo per un’altra stagione».

È chiaro come Skorupski sia un bravo atleta, ricco anche di qualità umane, come passione e dedizione verso la squadra. Un atleta che prova anche rispetto e gratitudine per chi, in passato, ha saputo trasmettergli degli insegnamenti. Così adesso, a sua volta, cerca di essere un mentore per i più giovani, come Urbanski.

Con la Champions all’orizzonte, Lukasz si prepara ora ad affrontare una entusiasmante e grande sfida.

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