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Skorupski: «In Champions dolci ricordi. Il futuro? Qui» (Il Resto Del Carlino)

Le parole di Skorupski a una testata polacca: tra la Champions, i ricordi alla Roma, Urbanski, l’arrivo a Bologna e il futuro

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Lukasz Skorupski, portiere Bologna
Lukasz Skorupski (©Damiano Fiorentini)

Se il Bologna è approdato in Champions League, buona parte del merito è anche dei suoi estremi difensori, che alternandosi tra i pali hanno dato solidità alle retrovie rossoblù. Lucasz Skorupski, da sei anni coi colori del Bologna, si è lasciato andare in un’intervista della testata polacca WP SportoweFakty.

L’intervista a Lukasz Skorupski

Il Bologna torna in Champions, tu torni in Champions.

«Dopo 10 anni tornerò a giocare in Champions League. Quando ero alla Roma ne giocai due, una col Marchester City e una col Bayern. La notte dopo Machester ricordo che tutti i miei compagni sono alzati per applaudire, e solo dopo che mi sono alzato per unirmi a loro ho capito che gli applaudi erano per me».

Alla Roma hai avuto un compagno d’eccezione, De Rossi.

«Daniele era capace di entrare dentro alle persone, al Bologna a volte cerco di imitarlo. Sono uno di quelli che è qui da più tempo e anche uno dei più vecchi, conosco bene compagni e dirigenti e so la squadra di cosa ha bisogno in alcune situazioni. In campo va sempre portato il cuore, prima ancora della tattica, questo voglio spiegare ai miei compagni più giovani. De Rossi l’ho battuto ad aprile, e la prima cosa che mi ha detto è stata: “Skorupski, perchè contro di noi fai sempre dei miracoli?”».

Sei anni al Bologna sono davvero tanti.

«Nel 2018 ero in vacanza e mi è arrivata una telefonata da Pippo Inzaghi. Aveva visto come paravo, mi ha proposto di essere il suo titolare».

Al Bologna gioca anche un tuo connazionale, Kacper Urbanski, che potrebbe strappare in extremis un posto per l’Europeo.

«Abbiamo un bellissimo rapporto, anche se ho 14 anni in più di lui. Quando lo scorso luglio Motta ha saputo che gli era scaduto il contratto è andato subito a chiedere il rinnovo alla dirigenza. Kacper è rimasto due mesi a casa mia, dato che non sapeva se sarebbe stato dato in prestito o meno. Adesso è cresciuto molto fisicamente, non è più un bambino».

Adesso a Bologna vivi insieme a tua moglie Matilde e a tuo figlio Leo.

«Mia moglie mi ha fatto capire che i dettagli sono molto importanti. In Polonia bevevo molta birra mentre giocavo, adesso invece mi tolgo lo sfizietto di un bicchiere di vino, al massimo. Sono attento all’alimentazione, al riposo, al recupero, credo che solo in questa maniera puoi davvero giocare in serie A».

Cosa vedi nel tuo futuro?

«Il mio contratto dura fino al 2025, ma quando raggiungerò le 23 presenze scatterà in automatico il rinnovo per un’altra stagione. Avevo avuto già in precedenza offerte dall’Ariabia, ma ho sempre preferito restare qui».

Fonte: Massimo Vitali – Il Resto del Carlino

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