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Spazio a Italiano: così Saputo si è goduto la presentazione di ieri

Alla presentazione di Vincenzo Italiano, Joey Saputo ha preferito sedersi in prima fila, in mezzo ai cronisti, per lasciare spazio al tecnico

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Joey Saputo (© Damiano Fiorentini)
Joey Saputo, patron del Bologna (©Damiano Fiorentini)

Vincenzo Italiano insieme a Fenucci, Sartori e Di Vaio da una parte e Joey Saputo con i cronisti dall’altra. Così, il patron dei rossoblù, ha assistito e partecipato alla presentazione del nuovo allenatore del Bologna. Una scelta sicuramente dettata dal suo modo di essere: mai sopra le righe, con quel sorriso disteso e sincero e un carattere quasi schivo.

Seduto in prima fila a godersi il suo nuovo allenatore

Lasciare spazio a Vincenzo era ciò che voleva e così è stato: i giornalisti, molti venuti  da Firenze, hanno tampinato di domande il nativo di Karlsruhe permettendo così a Saputo di scomparire dai radar.

In tutto ciò, però, è bene sottolineare come non siano mancate le solite domande “scomode” rivolte a Saputo sulla questione Thiago Motta. Si è chiesto al patron da quanto tempo sapesse che il tecnico italo-brasiliano non avrebbe rinnovato il proprio contratto, decidendo quindi di terminare la propria avventura sotto le Due Torri. La risposta di Saputo non è mai arrivata e a dire il vero non è mai stato fatto chiaramente il nome di Thiago, bensì solo dei chiari riferimenti.

Oggi come sei anni fa

Anche durante la presentazione di Filippo Inzaghi come nuovo allenatore, Saputo preferì lasciare Fenucci al centro delle attenzioni e delle domande dei giornalisti. Non una scelta casuale: Saputo ha grande stima e fiducia nei propri collaboratori. C’è sempre stata voglia di riconoscere il lavoro svolto e di rendere, giustamente, protagonisti anche loro.

A fine presentazione, comunque, sono state scattate diverse foto come da consuetudine: volti distesi, sorrisi convinti e un’intesa da costruire. Partono già da una buona base Italiano e Saputo: il primo originario di Ribera, mentre il secondo di Montelepre.

Sono solamente 85 chilometri a dividere i due comuni della Sicilia. Ora le loro strade si sono ritrovate sotto la Torre di Maratona che domina il Dall’Ara, pronto a far da palcoscenico per una nuova ed emozionate stagione.

Fonte: Repubblica, Luca Baccolini

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