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Stadio – Arnautović: “Qui sono felice. Mihajlović? Vuole sempre combattere, vincerà ancora”

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Bologna ha il suo centravanti: dopo che nella scorsa stagione mancava un punto di riferimento offensivo, quest’anno il problema è stato risolto e risponde al nome di Marko Arnautovic. Proprio l’attaccante austriaco si è raccontato a Claudio Beneforti e Giorgio Burreddu del “Corriere dello Sport – Stadio”.

Arnautovic esordisce con una panoramica sulla stagione in corso: “L’obiettivo era la parte sinistra della classifica, probabilmente non riusciremo a raggiungerlo. Nelle ultime partite abbiamo comunque fatto bene: contro l’Atalanta abbiamo sbagliato qualcosa, contro Milan e Samp abbiamo fatto bene. Contro i blucerchiati ho segnato due reti, volevo la terza: non ero al massimo fisicamente, ma volevo la tripletta. Sarebbe stato il massimo”.

Sulla concretezza davanti la porta: “Gli attaccanti nascono per il gol, io sono più contento se aiuto la squadra. Quando segno sono felice, quando servo un compagno sono felice come se avessi fatto un gol. Da ragazzo non ero così, ma ora non servirebbe a nulla guardare al passato. Ora sono cambiato grazie a diverse persone: mia moglie, le mie figlie, la mia famiglia. Quando avevo 19 anni volevo solo divertirmi, ora ho più rispetto. Mia moglie mi ha aiutato molto, mi ha fatto svegliare”.

Sul Bologna: Qui sono felice. In Cina sono stato lontano dalla mia famiglia, il Bologna mi ha riportato in Europa. Ho altri tre anni di contratto, ma ora non voglio pensarci. Sapevo che un giorno sarei tornato in Italia per fare meglio dell’ultima volta. Bisogna superare i propri limiti: è complicato rimanere lì in cima, non arrivarci. L’obiettivo futuro del club? Creare qualcosa come fatto dall’Atalanta, qui c’è tutto per fare bene. C’è tanta pressione qui, ma si può fare bene. Abbiamo una squadra con un bel mix, gli esperti devono aiutare i giovani che non devono perdersi. Non bisogna aspettare il domani”.

Sulle motivazioni: “Ibra dice che volere è potere? Il calcio non è la vita reale. Sento l’amore di Mihajlovic, ad esempio. Ha combattuto e ha vinto, e vincerà ancora. Sinisa pensa sempre positivo, ho rispetto per lui. Il calcio è uno sport mentale: ora affronteremo la Juventus, dobbiamo pensare che possiamo guadagnare punti, sempre con il giusto equilibrio”.

Sulla sua Nazionale: “Quando gioco con l’Austria sono contento. La mancata qualificazione al Mondiale è stata tremenda, ma penso che continuerò a giocare. L’eliminazione dell’Italia? Uno shock”.

Fonte: Corriere dello Sport – Stadio, Claudio Beneforti e Giorgio Burreddu 

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