Stadio – Bologna, capitolo difesa: Bonifazi non basta

L’arrivo di Marko Arnautovic ha messo fine alla querelle centravanti. Una vicenda che il Bologna si trascinava da due anni e che, vista l’insistenza con cui Sinisa Mihajlovic ne aveva chiesto l’acquisto, aveva coperto altri difetti strutturali della squadra rossoblù come la difesa. Un reparto da sempre in sofferenza a causa di una mancanza di equilibrio e attenzione che ha portato il Bologna vicino al record storico negativo di gol subiti consecutivamente.

SESSANTACINQUE – Nelle ultime due stagioni, il Bologna ha subito per due volte 65 reti. Un’enormità una media che si avvicina facilmente ai due gol a partita. L’acquisto di Soumaoro lo scorso gennaio aveva migliorato parzialmente la situazione, mentre Bonifazi deve ancora rivelarsi completamente. Quel che è certo è che Mihajlovic dovrà trovare un nuovo equilibrio. Ne è consapevole lui stesso che vuole costruire un Bologna camaleontico. Niente più squadra spregiudicata alla perenne ricerca del gioco e del gol, ma una squadra in grado di adattarsi all’avversario per avere più equilibrio e maggiore copertura della difesa. Il 4-2-3-1 potrebbe diventare 4-1-4-1, ma molto dipenderà dall’atteggiamento della squadra che dovrà lavorare su sé stessa per trovare nuove soluzioni ed evitare di ripetere stagioni da 65 reti incassate.

BONIFAZI NON BASTA – Qualunque sia l’apporto di Kevin Bonifazi non sembra però bastare a Sinisa e società. In coppia con Soumaoro, il difensore reatino ha sicuramente aumentato la fisicità del reparto, migliorato la qualità dell’uscita del pallone dalla difesa, ma ancora manca quell’equilibrio fondamentale per riuscire ad adattarsi a qualsiasi avversario. I rossoblù per questo setacciano ancora il mercato alla ricerca dell’innesto giusto per sistemare definitivamente la difesa. Perché Sinisa ha fatto suo un concetto molto cestistico, probabilmente suggeritogli dal suo amico e connazionale Sacha Djordjevic: “Con l’attacco si vincono le partite, con la difesa i titoli e le medaglie”.

Fonte: Giorgio Burreddu, Stadio

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