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STADIO: Bologna, con il Chievo è un esame di maturità – 26 ott

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Si gioca oggi, turno infrasettimanale, la decima giornata di campionato. Il Bologna sarà in scena a Verona, ospite del Chievo, e tutti gli articoli che riguardano i rossoblu presenti su “STADIO” toccano lo stesso tema: in trasferta la squadra non ha ancora convinto, Donadoni chiede un esame di maturità e studia la formazione. Vediamo insieme gli articoli di Giorgio Burreddu e Furio Zara.

“Il momento di crescere”

Burreddu riporta in apertura le parole di Roberto Donadoni. Il quale trae un bilancio di questa prima parte di campionato: “Se mi guardo indietro posso dire che abbiamo perso più che guadagnato. È un dato di fatto e lo dobbiamo prima accettare, poi capire e infine migliorare”. Insomma, tanti rimpianti: qualche gol in più, qualche distrazione in meno – magari insieme a qualche cartellino inutile – ed ecco che il Bologna sarebbe in zona-Europa. E dato per assodato che la storia non si fa con i se e con i ma, si può comunque tentare di invertire la rotta già da oggi. Partita non facile, comunque: ancora Donadoni ci ricorda che il Chievo è “una squadra a cui dobbiamo fare attenzione, perché concedono poco e hanno giocatori che masticano la categoria da tante stagioni”. Insomma, non è facile. Eppure Donadoni vuole un riscatto, lo vuole oggi dopo le delusioni in serie patite nelle ultime tre gare con Genoa, Lazio e Sassuolo. Non si attacca a presunti complotti arbitrali, pensa soltanto al campo ed è lì che esige un miglioramento: la squadra è giovane, è noto che debba crescere, ma il mister rossoblu vuole che questo cominci da oggi, da Verona.

Sorpresa Sadiq?

Furio Zara si dedica invece all’analisi della formazione che il Bologna potrebbe schierare in campo questa sera. Dopo aver preso atto dell’ormai conclamata mancanza di cinismo dei rossoblu, che non vincono da quattro turni e che sabato affronteranno la Fiorentina nel derby dell’Appennino, Zara fa la conta degli assenti, i sicuri esclusi: sono Mirante, Destro, Oikonomou e Krafth. Ci sarà però un importante rientro, con capitan Gastaldello che tornerà ad occupare il suo ruolo di centrale difensivo al fianco di Maietta. Ai lati dei due i terzini, Masina a sinistra e Torosidis a destra al posto appunto di Krafth. Torna in panchina il buon Helander, che deve inchinarsi ad una logica di gerarchia ma che sicuramente avrà altre occasioni in futuro per ben figurare. A centrocampo nessun dubbio, o meglio si, uno che riguarda il finora sempre presente Taider: il franco-algerino potrebbe essere stanco, provato dal massiccio utilizzo, e potrebbe lasciare il posto a Donsah. In attacco, infine: assente Destro, nel tridente offensivo l’unico sicuro della titolarità è Simone Verdi, mentre l’altro ruolo di esterno vede Krejci favorito su Di Francesco ma non sicuro del posto al 100%. Ballottaggio anche per il ruolo di centravanti: il favorito pare essere Floccari, ma Donadoni starebbe valutando anche la possibilità di concedere una maglia da titolare a Umar Sadiq, giovane nigeriano in prestito dalla Roma che pare crescere di giorno in giorno.

La vittoria fuori manca dal 14 febbraio.

“STADIO” ci ricorda in due trafiletti che contro la Fiorentina il Dall’Ara potrebbe superare le 20.000 presenze e che senza Mattia Destro, in 14 partite, il Bologna ha ottenuto appena una vittoria. Numeri impietosi, questi ultimi, che accompagnano l’ultimo articolo di oggi: ancora Furio Zara ci ricorda che i rossoblu non vincono in trasferta dallo scorso San Valentino. Accadde allora che proprio Destro colpì dopo uno splendido slalom, un gol e tre punti “corsari” per una squadra che non è più riuscita a ripetersi lontana dal terreno amico del Dall’Ara: da quel giorno di febbraio sei pareggi e cinque sconfitte in trasferta per Donadoni, mai una vittoria. Una bella zavorra, al di là degli errori arbitrali o della sfortuna. Stasera al Bentegodi, davanti al patron Saputo, il Bologna cercherà quella vittoria che, in casa del Chievo, è arrivata soltanto una volta in ben undici occasioni: 26 ottobre 2011, gol decisivo addirittura di Robert Acquafresca, unico reduce – per quanto fuori rosa – dei rossoblu di allora. Zara conclude sottolineando i tanti motivi per cui Donadoni chiede ai suoi una grande prestazione e magari i tre punti: per dimostrare che la squadra è cresciuta, per dare uno scossone alla classifica, per riprendersi quello che si è perso per strada. Il Bologna 2016/2017 quando va sotto, lo dice la statistica, ci resta; quando invece è in vantaggio, lo dicono ancora i numeri, spreca. Urge un cambio di rotta, e anche se non sarà facile bisogna pur sempre provarci.

foto: corrieredellosport.it

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