Bologna FC
STADIO: Bologna, l’inverno è finito – 20 mar
Partiamo da una data: 12 gennaio 2013, era un altro Bologna-Chievo, finì 4-0. Ecco, era da allora che il tabellone del Dall’Ara non registrava quattro gol della squadra di casa. Succede ieri, succede nell’ultima mezz’ora dopo una gara difficile, dura, che ha mostrato un Chievo cinico e un Bologna ancora gelato dall’inverno: l’ultima mezz’ora, come racconta Furio Zara sulle pagine di “STADIO” in edicola oggi, è invece poesia, è la primavera ritrovata, la fine dell’inverno che a lungo ha appesantito i rossoblu.
Un Bologna a due facce
La seconda vittoria consecutiva, la prima al Dall’Ara dopo oltre un mese, non è però così semplice come il risultato finale suggerirebbe. Per un tempo il Bologna, schierato con il 3-5-2 dal calcio d’inizio, sembra non indovinare la gara, non trovare gli spazi e i tempi e non metterci neanche così tanta convinzione. Il Chievo invece è organizzato, aspetta e colpisce quando mancano cinque minuti all’intervallo: nessuno contrasta come si deve Inglese, che riesce a smarcare l’ex-Catania Castro davanti a Da Costa, “scavetto” dell’argentino e gol. Sembra un incubo, e non svanisce neanche a inizio ripresa, quando Destro si mangia un gol facile facile in contropiede: il centravanti proprio non c’è, per fortuna il resto della squadra si, si ritrova e buca finalmente Sorrentino. Il gol lo segna Simone Verdi, che a fine gara corre verso l’azzurro della Nazionale, tanto bello il suo tiro quanto il puntuale assist di Krejci, il 7° stagionale. Qui Donadoni capisce che l’inerzia della gara è cambiata, cambia gli stralunati Destro e Krafth (responsabilità sul gol clivense) con Petkovic e Di Francesco. E funziona: proprio Di Francesco centra per Dzemaili, che si butta di testa da rapace dell’area quale Destro sembra non essere più e segna il 2-1, 7° sigillo stagionale prima della partenza a giugno per il Canada. Non si accontenta, lo svizzero, che segna anche il 3-1 su assist di Verdi; non si accontenta il Bologna, che in pieno recupero trova anche il 4-1 grazie a uno straordinario coast to coast di Maietta, abile poi a lasciare a Di Francesco l’onore del gol che cala il sipario sul pomeriggio del Dall’Ara.
Le pagelle di “STADIO”
Lo show finale del Bologna galvanizza lo stadio e anche l’inviato di “STADIO”, che ha voti generosi per molti rossoblu e non riesce a decidere chi sia stato l’uomo-partita: salomonicamente assegna 8 sia a Simone Verdi che a Blerim Dzemaili, il primo autore di un gol e di un assist e il secondo di una doppietta strepitosa. Verdi dimostra di meritare la Nazionale sotto gli occhi degli uomini di Ventura presenti in tribuna, Dzemaili si conferma “il più decisivo incursore della Serie A”. 7 invece va a Maietta, puntuale in difesa e autore della corsa “alla Beckenbauer” sul 4-1 finale così come 7 va a chi quella rete la segna, Federico Di Francesco, che subentra con convinzione e cambia la partita: suo l’assist del 2-1, sua la rete che chiude la gara. 7 anche a mister Donadoni, che stavolta indovina parecchie cose: la difesa a tre però va ancora affinata. Più che buone (6,5) le partite di Helander e Krejci, utile Petkovic (6) che gioca diligentemente e sostituisce un Destro (5) che “si divora un gol” ed è inoltre autore di una “prestazione insipida”. Male anche Krafth, che becca 5: alterna cose buone ad altre molto meno buone, e “non se ne esce”. Sufficienza infine per Da Costa, Gastaldello, Nagy e Pulgar.
Destro non festeggia
“STADIO” sottolinea, ancora con Furio Zara, un episodio avvenuto al termine della gara: con il Bologna schierato in mezzo al campo, intenti ad abbracciarsi e salutare la curva, è spiccata l’assenza di Mattia Destro, filato negli spogliatoi a testa bassa non appena l’arbitro ha fischiato la fine della partita. Autore anche ieri di una prova incolore, il dieci rossoblu si è visto solo per una rete mangiata in contropiede e poi più nulla, e il suo momento negativo continua, anzi, forse non è mai passato. Interrogato sulla questione Donadoni minimizza, sottolineando che per ognuno “è meglio essere padroni del proprio silenzio che schiavi delle proprie parole”, ma bisogna vedere come questo momento verrà affrontato dal tecnico e dal ragazzo, che sembra essere sempre più fuori da quel Bologna che doveva rappresentare il suo grande rilancio.
foto: corrieredellosport.it
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