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STADIO: Bologna, largo alla linea verde – 12 apr

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Il Bologna cerca di dare un senso al suo finale di campionato, e da qui al termine della stagione si è posto due obbiettivi: ritrovare Mattia Destro, la cui avventura in rossoblu è in crisi ma può risolversi “con un clic”, e scoprire nuovi giocatori su cui puntare per il futuro, distinguendo chi rimane un bel prospetto da chi invece potrà essere un tassello importante della squadra che verrà.

Linea verde dietro

La squadra del futuro sarà giovane e possibilmente costruita in casa, e se è ovvio che un po’ di esperienza per giocarsela in Serie A servirà sempre è altrettanto vero che in casa Bologna si sono resi conto di quanto ci sia troppa dipendenza dalle condizioni di Maietta e Gastaldello, i due centrali difensivi titolari. Hanno fornito un buon (se non ottimo) contributo fin qui, ma quando sono mancati sono stati dolori. Ecco perché, come racconta Giorgio Burreddu, il Bologna farà una riflessione da qui a fine campionato sui due e anche su chi affiancare loro per il futuro. Probabilmente in partenza Oikonomou, ha convinto tutti invece Helander, che sarà uno dei cardini su cui costruire la difesa del futuro. Altri elementi arriveranno dal mercato: il Bologna segue sempre Luca Caldirola, 26 anni del Werder Brema, e Gianmarco Ferrari, a metà tra Crotone e Sassuolo. Un altro giocatore “a metà” è Alex Ferrari, in prestito al Verona e che lì dovrebbe rimanere in caso di promozione in A: è un talento costruito a Casteldebole, come Masina, e forse fatto partire troppo presto. Un errore che la società cercherà di non ripetere con i nuovi talenti della Primavera: Frabotta, Bianconi e il classe 2000 Busi.

Un reparto da rinnovare?

Prima di Burreddu ha affondato il colpo Lorenzo Longhi, che racconta di un Bologna raramente così pessimo a livello difensivo: a oggi sono 46 le reti incassate, una in più dello scorso campionato, e mancano ancora sette giornate. Ovvio che si parli di fase difensiva e che quindi non si possa mettere sul banco degli imputati esclusivamente i difensori, ma è chiaro che qualcosa da analizzare c’è, a partire dai numerosi acciacchi, infortuni e squalifiche che hanno costretto Donadoni – ultimamente pure confuso tra difesa a tre o a quattro – a cambiare spesso gli uomini del reparto. Probabile che da qui a fine stagione qualcosa cambierà, non fosse altro che per capire chi può garantire affidabilità in futuro e chi no. Non solo difesa, comunque: il saldo gol fatti/gol subiti è impietoso, sintomatico di una squadra che non solo subisce spesso, ma fatica a segnare. Il -17 attuale è qualcosa che deve far riflettere.

Destro in cerca del lampo per riprendersi il Bologna

Da qui a fine stagione c’è un giocatore che più di tutti cerca di capire cosa farà da grande, o di ritrovare la grandezza sfiorata e poi perduta: è Mattia Destro, che a Bologna era convinto (contraccambiato da piazza e società) di poter rilanciare una carriera che si era improvvisamente arrestata e che invece non ha mai trovato quella continuità con il gol che sperava e a cui si era (e aveva) abituato. Destro macchina da gol? Oggi sono in pochi a ricordarlo, avendo più negli occhi gli 8 gol della scorsa stagione e i 6 di questa, uno ogni 300 minuti. Non basta, non basterà per garantirsi un futuro in rossoblu né ad alto livello in generale, ecco perché dopo aver ricevuto elogi e critiche da Donadoni e dopo aver cambiato procuratore, Destro cercherà di tornare quello di prima con i gol, che gli mancano e che potrebbero dargli fiducia. Contro il Palermo di un ex-leader rossoblu, Diamanti, sta a lui dimostrare che può riprendersi il Bologna e il suo futuro, l’obbiettivo forse più importanti di questi ultimi mesi di stagione in casa Bologna.

 

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