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STADIO: Bologna, pari e rimpianti – 17 ott

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Come da tradizione, dopo un impegno di campionato, la sezione che “STADIO” dedica al Bologna quest’oggi è tutta divisa tra la cronaca della gara e i commenti relativi al post partita. Il Bologna torna dall’Olimpico con un punto insperato, e bisogna scegliere se vedere il bicchiere mezzo pieno oppure mezzo vuoto: si tratta di un buon pareggio, al netto di come si è sviluppata la gara, oppure la banda di Donadoni ha perso due punti per il modo in cui è stata raggiunta quando ormai il tempo era scaduto? Per il quotidiano, nonostante il rigore dato alla Lazio non ci fosse, non ci sono dubbi: ai punti il pari è meritato, ma senza certe ingenuità…

La cronaca del match

Fabrizio Patania ci racconta la partita (noi ve l’abbiamo raccontata QUI) e parte proprio dalle considerazioni finali. Quello della Lazio è un pareggio meritato: i biancocelesti hanno mantenuto il pallone il 68% del tempo, hanno battuto 18 calci d’angolo, hanno concluso verso la porta di Da Costa qualcosa come 25 volte. Ed è stato bravo, il portiere rossoblu, salvando sulla linea e distinguendosi in numerose altre occasioni. Bravo e fortunato, come in occasione della traversa colta da Immobile. Alla fine il pari arriva, grazie a un rigore concesso dal peggiore in campo, l’arbitro Di Bello, e all’ingenuità di Oikonomou e Masina, che non spazzano. Però chi può avere rimpianti? La Lazio che ha sprecato un’infinità di palle-gol o il Bologna che, pur subendo, a pochi secondi dalla fine stava vincendo?

Donadoni ha indovinato la chiave tattica della gara, inizialmente, andando a pressare i difensori laziali che creavano gioco più di un centrocampo di corridori. Il gol che apre la gara è firmato da Helander, svedese ex-Verona all’esordio in rossoblu, bravo a sbucare sulle conseguenze di una punizione tagliata di Verdi. Poco dopo Donsah scalda le mani a Marchetti, quindi la Lazio si sveglia: Lulic e Milinkovic si abbassano sulla linea dei centrocampisti, la squadra prende a manovrare ed ecco il dominio descritto in apertura. Otto palle-gol nitide solo nel secondo tempo: De Vrij di testa, Milinkovic due volte, Felipe Anderson, un quasi-autogol di Pulgar, tre volte lo scatenato Immobile. Da Costa prende anche le mosche, ma deve arrendersi nel finale per una leggerezza dei difensori rossoblu, che non spazzano via un pallone in area, e per l’errore dell’arbitro Di Bello, che abbocca al piede trascinato di Wallace. Alla fine, però, va bene così.

Le pagelle di “STADIO”

Patania e Zara danno anche i voti ai protagonisti della gara – i nostri li trovate QUI: voti importanti, perché comunque uscire indenni dall’Olimpico, per non dire beffati, non è impresa da poco. Il pareggio alla fine è merito di due persone, l’arbitro Di Bello (4,5 e “gestione frettolosa, il rigore non c’era”) e il portierone Da Costa, che si prende 8,5 e l’appellativo di “monumentale”. Voto bassissimo (4,5) anche a Oikonomou e Masina, autori del pasticcio in occasione del rigore: inoltre il primo “entra con l’atteggiamento sbagliato”, mentre il secondo “meritava il rosso” per un’entrata su Felipe Anderson. Sufficienti i debuttanti Mbaye, Floccari e Sadiq (6), Helander si prende 6,5 grazie al gol che poteva decidere la gara. Anche Donadoni merita 6,5, visto che senza sei titolari arriva a un soffio da espugnare l’Olimpico. Nella Lazio il migliore è Patric (7) che annulla Di Francesco (5,5) e sono positivi anche Wallace, Lulic e Felipe Anderson, che prendono 6,5. I voti di Immobile (6) e Keita (5,5) testimoniano infine la scarsa precisione dei padroni di casa negli ultimi sedici metri.

Donadoni: “Colpa nostra”

Il tecnico rossoblu Roberto Donadoni, nel dopo-partita, non cerca scuse: il rigore non c’era, dice, ma è arrivato grazie a una nostra ingenuità, un errore che non dovrà essere ripetuto. Bisogna crescere, aggiunge, o cercare altre soluzioni. L’intervista completa ve l’abbiamo raccontata QUI. Sulla stessa linea anche Di Vaio, che ammette che il Bologna non meritava la vittoria ma che insomma, questa gli è anche stata sottratta all’ultimo tuffo e con un rigore che definire generoso già pare esagerato. “STADIO” riporta anche le parole di Verdi e Helander, che noi avevamo raccolto ieri QUI: entrambi i giocatori, più che contenti per il punto strappato lottando, rimpiangono un assurdo finale e i due punti che proprio all’ultimo sono sfumati. Sarà per la prossima volta.

foto: gazzetta.it

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