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STADIO: Bologna, prova di maturità? – 12 set

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“Bologna, tre punti da grande”. Questo è il titolo in prima pagina sull’edizione di “STADIO” in edicola oggi e che racconta della terza giornata di campionato e di una squadra, il Bologna appunto, che si impone sul Cagliari in casa ottenendo tre punti interessanti sia in chiave-classifica che per quanto riguarda la maturità di una squadra giovane e che invece si dimostra anche molto solida mentalmente.

Vista Europa?

Forse con una certa esagerazione, Furio Zara fa cenno all’Europa, raccontando che il Bologna è al quarto posto con sei punti anche se siamo appena alla terza di campionato. Però è indubbio che quello che il giornalista sottolinea, prima di dedicarsi alla cronaca del match, è che sia stata vista ieri una squadra rossoblu solida, decisa, matura, capace di recuperare più che bene dalla “manita” ricevuta dal Torino due settimane fa e che aveva fatto crescere dubbi in tanti tifosi. No, la squadra c’è e ci sono soprattutto i giovani, Di Francesco e Verdi: il primo entra e segna, il secondo segna – su punizione e con la collaborazione di Storari – e finalmente sembra essere diventato grande, dopo aver speso qualche anno di troppo di carriera in cerca di se stesso. La partita il Bologna la vince meritatamente, passando in vantaggio con Verdi su punizione e raddoppiando con Di Francesco, servito splendidamente da Krejci dopo che il ceco si è bevuto in un fazzoletto Isla e Di Gennaro. Il Cagliari prima è in dieci – espulsione di Storari per fallo da ultimo uomo – e poi chiude in nove per il grave infortunio occorso a Ionita, che si frattura il perone e starà fuori 5-6 mesi. Eppure i sardi lottano, accorciano le distanze con un missile di Bruno Alves su punizione da 25 metri e nel finale Joao Pedro viene murato da Da Costa dopo essere sfuggito all’incerto Oikonomou. Donadoni non lo prende bene, effettivamente, un calo che era evitabile vista la situazione. E allora, forse, per parlare di effettiva maturità bisognerà aspettare ancora qualche giornata.

Le parole di Donadoni e Di Francesco: Destro sullo sfondo

 Entusiasmo per Federico Di Francesco, arrivato nello scetticismo generale e capace ieri di trovare il primo gol in A. Un gol “alla Destro”: “Sul pallone di Krejci c’era scritto: spingimi dentro”, dice prima di dedicare il gol a nonno Arnaldo, tifoso del Bologna da prima che lui nascesse. È il momento di parlare di papà Eusebio, tecnico del Sassuolo: e se lo volesse con se? “Non mi vuole, e poi sto bene qui!” Il ragazzo ha entusiasmo da vendere, il gol lo ha galvanizzato, ma tiene i piedi per terra, e parlando della partita sottolinea che faceva molto caldo, non era facile perché il Cagliari è una buona squadra, ma i tre punti sono importanti e al Dall’Ara, in casa, il Bologna costruirà il suo fortino. E conclude: “È il giorno più bello della mia vita”.

Roberto Donadoni è, ovviamente, meno soddisfatto. Ne raccoglie le parole Furio Zara, che coglie una critica velata a Destro quando il tecnico rossoblu tesse le lodi di Di Francesco: “È entrato con la cattiveria giusta, convinto di fare gol. Ed è stato un esempio anche per i compagni. C’è chi non ci crede fino in fondo, chi non è convinto: chiaro che è bello fare gol, ma devi metterti nelle condizioni di farlo” dice, e il riferimento a Destro appare evidente soprattutto perché poco prima ha sottolineato che il cambio tra il centravanti – che ha risentito di un affaticamento muscolare – e Di Francesco è stato un cambio “tecnico”. Sul resto della gara poco da dire, il tecnico chiaramente non è soddisfatto, e pur tirando in ballo il caldo accusa i suoi di aver gestito male il vantaggio di gol e uomini, si tiene i tre punti ma guarda già avanti. “Dobbiamo crescere, sarà sempre dura: abbiamo battuto il Crotone di un gol e il Cagliari soffrendo”. Traduzione: volare basso, please.

Le pagelle

“STADIO” esprime anche le sue pagelle, e se non si tratta di un Bologna sconvolgente da quanto è bello le sufficienze comunque fioccano. Il giornale assegna un solo voto sotto il 6, il 5,5 che va a un Destro “troppo avulso”, mentre i voti più alti sono 6,5 e vengono distribuiti tra gli autori dei gol Verdi e Di Francesco, il guizzante Krejci (“poca continuità, ma entra nei due episodi chiave”), il sicuro Gastaldello e il costante Dzemaili. 

È tornata la cooperativa?

Furio Zara rispolvera un termine tanto caro a Bologna qualche anno fa, “la cooperativa del gol” ideata da Ulivieri. E lo fa a proposito: in quattro uscite ufficiali (Coppa Italia compresa) i rossoblu sono sempre andati a segno – non male per chi l’anno scorso aveva chiuso con il peggior attacco del campionato – e lo hanno fatto con cinque uomini diversi. Taider due volte, Krejci, Destro, Verdi e Di Francesco: una bella soluzione, che darà sicurezza a Donadoni e che farà dormire sogni sereni a chi, la scorsa stagione, si è mangiato il fegato nel finale per l’incapacità di andare a segno. Donadoni attende Destro, che ha si realizzato una rete, ma può fare ovviamente molto di più: nel frattempo si gode la cooperativa. “Non di solo Destro vive il Bologna”, sottolinea Zara del resto.

foto: ANSA.it

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