Bologna FC
Stadio – Bologna-Juventus: un’occasione da non perdere per pianificare il futuro
Il ricordo di circa 25 anni fa non si è mai affievolito: un 3 a 0 firmato da Michele Paramatti, Beppe Signori e Davide Fontolan, con direttore d’orchestra Carlo Mazzone, che resero quell’impresa ancora più rotonda e indelebile nelle nostre memorie.
Da allora, per oltre due decenni, la Juventus non ha mai perso al Dall’Ara, mentre ricordiamo con piacere lo 0 a 0 del 19 febbraio 2016, quando una Juventus con un ruolino di marcia pazzesco (15 vittorie consecutive), impattò con un rocciosissimo Bologna, allora guidato da Roberto Donadoni, con un pareggio che poteva equivalere ad una vittoria.
Stasera ci sarebbero tutte le premesse per provare a compiere l’impresa, davanti al Presidente Joey Saputo (che sarà presente anche ad Empoli, giovedì sera), o quanto meno a rendere complicatissima la vita alla Vecchia Signora che viene da tre sconfitte consecutive.
Ma anche il Bologna, in questo campionato, può raccontare una storia che negli ultimi 20 anni non ha uguali: la possibilità, dopo anni, di affacciarsi in Europa e rendere, soprattutto, questa partita una partita differente dai copioni messi in scena nell’ultimo ventennio.
Occorrerà, ovviamente, rimanere in partita per 95 minuti e usare la parola “sacrificio” come se non ci fosse un domani, correndo con tutti i polmoni possibili, compresi quelli seduti in panchina: solo così la parola “impresa” potrà essere scritta sui giornali di domani, provando a rimanere all’ottavo posto in classifica che, con una serie di coincidenze, potrebbe portarci dritti in Conference League. Sperare è sempre lecito.
Per questo, o almeno anche per questo, sarà importantissimo programmare il mercato avendo nel motore un signore che al secolo fa Giovanni Sartori (che ieri era allo Stade De France per vedere la finale di Coppa di Francia fra Nantes e Tolosa), regalando ai nostri tifosi la certezza di avere ancora in panchina Thiago Motta e quei due o tre inserimenti che possano far compiere il definitivo salto di qualità al Bologna, per ambire a piazzamenti stabili di caratura europea. Qui sarà importante che Joey Saputo abbia un forte desiderio di completare la sua opera, che prevedeva una posizione fra le big del campionato nel corso dei dieci anni seguenti al suo insediamento (fine 2014). E prima queste indicazioni verranno date all’Area Tecnica, con Sartori in testa, prima si potranno fare ragionamenti di qualità a minor prezzo, perchè poi il mercato agisce da cassa di risonanza e quello che puoi prendere a 2 rischi di non comprarlo nemmeno a 4.
Infine una parola sull’allenatore: Marko Arnautovic che non va nemmeno in panchina è una scelta, che potrebbe essere una pietra tombale sul destino a Bologna dell’austriaco.
Scelta legittima, senza alcun dubbio, ma è importante che un allenatore, soprattutto se proiettato su grandi palcoscenici, debba saper gestire anche i campioni che gli verranno affidati, che spesso hanno, nelle loro caratteristiche, personalità non sempre semplici da coordinare. Citofonare, per questo, ad un certo Carlo Ancelotti, adorato dai suoi “ragazzi” al Real Madrid, non sicuramente una squadra composta da giocatori di terza categoria.
(Fonte: C. Beneforti – Stadio)
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