Bologna FC
STADIO: Civolani: ”Serve una gara contro ogni logica” – 10 Set
Nella sua Opinione in uscita oggi su STADIO, Gianfranco Civolani parla del fatto che serve una partita che superi ogni ragionamento logico, per poter fare risultato col Napoli. Al Civ piacerebbe parlare di un Napoli arrivato a Bologna per contenere i rossoblu, che in passato sono stati in grado di rifilare sonore sconfitte ai partenopei, ma invece si parla di altro, si parla di fermare e contenere il Napoli, che è assai meglio attrezzato del Bologna, e che soprattutto in mezzo, dove in genere si decide la partita, ci è superiore.
Se è vero che con il Napoli una buona prestazione potrebbe non bastare, bisogna però ricordarsi che le prossime partite non saranno così facili e che quindi la classifica oggi sorridente, è destinata a non restare tale senza fare punti.
Ma tornando alla partita Civolani si chiede se è possibile pensare che questo Bologna, che ha dimostrato di non avere ancora una identità, possa tenere il campo contro una formazione come quella allenata da Sarri. La sua risposta è no. I valori del Bologna non bastano, anche se possiamo fingere che nel calcio nulla sia scontato, ma i fatti sono che dei 6 nuovi arrivati solo 1 (Poli) sarà sicuramente della partita, e questo ricorda che con i 10 milioni di passivo del mercato, forse si poteva fare altro.
Si passa poi sugli spalti, dove Civolani spera che vengano contenuti gli insulti stupidi a Diawara, sebbene il ragazzo qualche fischio lo meriti per il suo comportamento, e che le tifoserie evitino di battagliare a suon di altrettanto stupidi insulti, consci che comunque la maggior parte dei presenti, sarà lì per tifare per gli ospiti.
Ed allora cosa rimane? Secondo il Civ rimane la voglia e la speranza, che giocatori e tifosi devono coltivare, di vedere scendere in campo un Bologna orgoglioso, voglioso e corposo, che sfuggendo alla logica riesca a divenire inattaccabile ed inesorabile, proprio come due anni fa.
Civolani chiosa infine sulla “noblesse oblige”, ricordando che il Napoli nel 1948 si salvò grazie ad una chiacchieratissima partita a Bologna, ragionando sul fatto che non sempre infierire è simbolo di sportività.
Fonte immagine: monitorenapoletano.it
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