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STADIO: Contro il tabù-Olimpico Donadoni ha un Bologna dimezzato – 10 ott

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Si riparte dall’Olimpico, un tabù per Roberto Donadoni: in casa della Lazio non ha mai vinto. Si riparte lavorando con una squadra dimezzata, tra infortuni, squalifiche e giocatori impegnati in Nazionale. E a gennaio ecco che potrebbe palesarsi nuovamente la possibilità legata a uno sbarco sotto le Due Torri di Alessio Cerci, per ora fermo ai box per un infortunio e fuori dal progetto di Simeone all’Atletico Madrid. Questi i temi più importanti legati al Bologna presenti oggi su “STADIO”.

Contro il tabù-Olimpico

Furio Zara analizza i numeri che accompagnano il Bologna alla trasferta contro la Lazio con cui riprenderà il campionato dei rossoblu, e non trova grandi motivi per sorridere: nelle 14 occasioni in cui Roberto Donadoni si è presentato da ospite sulla panchina di un’avversaria di Roma o Lazio, 12 volte è uscito sconfitto, pareggiando nelle altre 2 occasioni. Mai una vittoria, dunque, un numero che fa riflettere e che si somma alle tre trasferte giocate finora dal suo Bologna in questo campionato 2016/2017: due sconfitte e un pari, a San Siro, un bel risultato ma non una vittoria. Ancora: il Bologna non vince all’Olimpico con la Lazio dal 2011/2012, quando finì 1-3 grazie ai gol di Portanova, Diamanti e Khrin. Sarà una trasferta difficile, dunque, e i numeri remano contro: ma non è forse vero che le grandi tradizioni sono fatte per essere abbattute?

Emergenza per Donadoni

Certo sarebbe più semplice prepararsi ad abbattere il tabù-Olimpico con una squadra completa e non con tutti i problemi che Donadoni dovrà affrontare. Zara racconta di come, dopo aver lavorato in settimana con appena cinque titolari, il mister avrà a disposizione gli effettivi soltanto tra domani e mercoledì, quando in una dozzina torneranno dalle rispettive Nazionali. Lo staff medico dovrà valutarne le condizioni, l’affaticamento, quindi indicare a Donadoni chi sarà abile e arruolabile dal primo minuto. I medici dovranno anche valutare le condizioni di Mattia Destro, affaticato e ancora a rischio-stop: sarebbe un peccato, visto che tra i tanti in ritardo di condizione ci sono anche quelli che dovrebbero o potrebbero sostituirlo, Sadiq e Floccari. E anche a centrocampo si ripresenta il solito problema: Dzemaili, fin qui punto fermo, è squalificato, ma sia Donsah che Viviani, che potrebbero dargli il cambio, sono in ritardo di condizione. In difesa, com’è noto, mancherà Gastaldello: potrebbe sostituirlo Ferrari, che però andrà visto domani a Kaunas con l’Under-21, dove potrebbe giocare contro i pari età lituani: per lui sarebbero i primi minuti stagionali. Dunque Donadoni dovrà attendere fino a mercoledì per scoprire di quali carte disporrà per mettere su una formazione anti-Lazio. Mica facile, la vita del mister moderno.

Cerci, una mezza parola

Il giornale chiude la sezione dedicata al Bologna con un’intervista ad Alessio Cerci, fuori rosa all’Atletico Madrid e in cerca di rilancio quando avrà smaltito – ormai manca poco – l’infortunio che lo ha fermato nei tentativi di rinascita al Milan prima e al Genoa poi. Sedotto e abbandonato da Simeone, che prima lo ha voluto in Spagna e poi lo ha di fatto scaricato, Cerci era arrivato al top nel Torino di Ventura, risplendendo in due campionati eccezionali conditi da un totale di 21 reti e ben 24 assist. Numeri importanti, numeri che sia Alessio che il calcio italiano sarebbero felici di ritrovare: ma dove? In estate, confessa l’attaccante esterno, c’erano stati avvicinamenti sia da parte della Lazio che da parte del Bologna, avversarie nel prossimo turno di campionato. Non se ne è fatto niente, i tempi di recupero erano troppo lunghi e tutto è sfumato. E se a gennaio qualcosa tornasse in ballo? Cerci lo spera, scalpita, è ansioso di riprendersi il suo posto. Non rimane che aspettare…

foto: tuttocalciatori.net

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